ॐॐॐ

15 settembre, 2013

Chi è veramente il Vicario di Cristo?

Chi è veramente il Vicario di Cristo? di Richard Bennett.

Il Signore Gesù affidò la cura universale delle anime alla protezione della Persona divina dello Spirito Santo. Al riguardo della terza Persona della Trinità (che doveva diventare il Suo sostituto), il Signore Gesù promise che: “Quando sarà venuto, convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio” (Giovanni 16:8). Lo Spirito Santo convince quanto al peccato quando fa prendere coscienza al peccatore della situazione di perdizione in cui si trova e del bisogno che ha di ricevere la giustizia di Cristo. E’ Lui che riporta alla vita un’anima morta nel peccato. Di questo miracolo della grazia, la Scrittura ne parla in questi termini: “[prego affinché Iddio] illumini gli occhi del vostro cuore, affinché sappiate(…) qual è verso di noi, che crediamo, l'immensità della sua potenza. Questa potente
efficacia della sua forza egli l'ha mostrata in Cristo, quando lo risuscitò dai morti e lo
fece sedere alla propria destra nel cielo” (Efesini 1:1820).
La maestà, grandezza ed indescrivibile potenza della funzione del Vicario di Cristo è tale da far sì che questa divina
Persona incuta al credente rispetto, timore e soggezione. Che un qualsiasi essere umano possa pretendere di assumere la funzione di Vicario di Cristo appare, così, totalmente assurda e blasfema.
In questo periodo, mentre i cardinali cattoliciromani stanno eleggendo l’uomo che pretende prendere il posto di Cristo, l’attenzione del mondo è concentrata sui compiti che questi dovrà assolvere. Il Vaticano insegna ufficialmente che il vicario (o sostituto) di Cristo, sia il Papa. La dottrina ufficiale, al riguardo, afferma:
“Il Papa, vescovo di Roma e successore di san Pietro, "è il perpetuo e visibileprincipio e fondamento dell'unità sia dei vescovi sia della moltitudine dei fedeli" [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 22]. "Infatti il romano Pontefice, in virtù del suo ufficio di vicario di Cristo e di pastore di tutta la Chiesa, ha sulla Chiesa la potestà
piena, suprema e universale, che può sempre esercitare liberamente" [Conc.Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 22]”1.
Il mondo attende con grande interesse chi sia e come agirà il “Vicario di Cristo”: per questo è sommamente necessario che pure sappia chi sia veramente e come agisce il vero Vicario di Cristo, come pure quali siano le conseguenze spirituali disastrose del tentativo di sostituire a questa Persona divina un semplice uomo. (ma come vi siete permessi?)

Il vero Vicario di Cristo
C'è una connessione diretta fra la redenzione in Cristo ed il ministero dello Spirito Santo:
ecco perché è un errore madornale confondere l'opera dello Spirito Santo come Vicario di Cristo, con la posizione o l'opera di un qualsiasi uomo. Gesù Cristo era stato Maestro, Consigliere e Guida, così Egli invìa lo Spirito Santo come Suo sostituto, affinché così Egli possa dimorare con noi per sempre (Giovanni 14:16). Nella vita dei credenti, lo Spirito
Santo esercita un'influenza piena, immediata ed universale, come la Scrittura insegna in modo così meraviglioso: “Ora, il Signore è lo Spirito; e dove c'è lo Spirito del Signore, lì c'è libertà. E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione
del Signore, che è lo Spirito” (2 Corinzi 3:17,18).
L'opera dello Spirito trasforma. Noi veniamo trasformati da un grado di grazia gloriosa ad un altro finché, per la stessa grazia, noi saremo perfetti un giorno con Lui nella gloria per sempre. I credenti, quindi, attribuiscono un grande valore al ministero pieno e completo dello Spirito Santo! Di fronte a queste meravigliose verità al riguardo del ruolo e
ministero dello Spirito Santo di Gesù Cristo, è orribile sentire proclamare dal Vaticano:
“Il Papa "è per divina istituzione rivestito di un potere supremo, pieno, immediato
e universale per il bene delle anime" [Conc. Ecum. Vat. II, Christus Dominus,2]”2.
Persuadere uomini e donne che il Signore Gesù Cristo abbia lasciato ad un uomo mortale d'essere Suo vicario sulla terra, pregiudica lo scopo stesso per il quale Gesù è venuto sulla terra.

La storia delle pretese d'essere Vicario di Cristo
Questa pretesa assurda e bizzarra giunse relativamente tardi nella storia del Papato.
All'inizio, il Vescovo di Roma pretendeva essere il vicario di Cesare e dei suoi successori, legittimo erede dell'imperatore romano! La città che era stata la capitale dell'Impero romano, divenne, per il vescovo di Roma, il luogo dove esercitare la sua autorità assoluta.
Gradualmente, altri vescovi e monarchi lo accettarono come successore di Cesare con lo stesso suo originale titolo, cioè “Pontefice massimo”. In seguito, i vescovi di Roma pretesero essere “Il vicario del principe degli apostoli”3, cioè il “vicario di Pietro”4. Poi, nella prima parte del quinto secolo, il vescovo Innocenzo I (401417)
insistette che Cristo aveva delegato la potestà suprema a Pietro, e lo aveva reso Vescovo di Roma.
In seguito a questo, egli sostenne che il Vescovo di Roma, come successore di Pietro, aveva titolo ad esercitare la potestà e le prerogative di Pietro. Bonifacio III, che divenne Vescovo di Roma nel 607, stabilì sé stesso come “Vescovo universale”, pretendendo, così, di essere vicario e signore di tutti gli altri vescovi. Non fu, però, che nell'ottavo secolo che si trovò il titolo particolare di “Vicario del Figlio di Dio”5 nel documento fraudolento
chiamato “La Donazione di Costantino”6 Sebbene che questo documento si sia comprovato falso nel sedicesimo secolo, i vescovi di Roma, dall'ottavo secolo, usarono per sé stessi il titolo di “Vicario di Cristo”. Questo titolo è stata la pretesa suprema del Papa di avere una supremazia spirituale e temporale. Il gusto di un potere di carattere
divino, che risuona in questo titolo, si comprovò irresistibile. Il “Vicario di Cristo” porta, infatti, chi lo possiede, a non riconoscere altra autorità al di sopra della propria. Considerasé stesso come Signore di tutti, e proclama con arroganza: “La prima Sede non può essere giudicata da nessuno”7.

com1
[Nuovo] Catechismo della Chiesa Cattolica, http://www.christusrex.org/www1/cate c hism/CCC1it.
html, §
882
2 Catechismo, § 937, in: http://www.christusrex.org/www1/catechism/CCC1it.
html.
3 “Vicarius principis apostolorum”, titolo ufficiale in latino.
4 La Scrittura non offre evidenza alcuna che Pietro sia mai stato a Roma. Il suo ministero, al contrario, pare
essere stato l'Asia. In ogni caso questa è una lunga polemica.
5 “Vicarius Filii Dei”, titolo ufficiale in latino.
6 L'espressione “Donazione di Costantino” fa riferimento alla pretesa cessione, a papa Silvestro I, di Roma,
dell'Italia e delle province occidentali, effettuata dall'imperatore Costantino, dopo la vittoria sui rivali Massenzio
e Licinio, contestualmente all'emanazione dell'editto di Milano con
il quale si concedeva libertà di
culto ai cristiani e
al trasferimento a Bisanzio della capitale dell'impero. La donazione, a lungo addotta dal
papato a fondamento della legittimità del proprio primato politico, sarebbe stata attestata da un documento
del 313 d.C. che, tuttavia, nel 1440 l'umanista Lorenzo Valla (140557)
dimostrò falso. Essa dice: "In considerazione
del fatto che il nostro potere imperiale è terreno, noi decretiamo che si debba venerare ed onorare
la nostra santissima Chiesa Romana e che il Sacro Vescovado del santo Pietro debba essere gloriosamente
esaltato sopra il nostro Impero e trono terreno. Il vescovo di Roma deve regnare sopra le quattro principali
sedi, Antiochia, Alessandria, Costantinopoli e Gerusalemme, e sopra tutte le chiese di Dio nel mondo....
Finalmente noi diamo a Silvestro, Papa universale, il nostro palazzo e tutte le provincie, palazzi e distretti
della città di Roma e dell'Italia e delle regioni occidentali."
Vedi:http://www.capurromrc.it/papato/papato4.html.
7 Code of Canon Law, LatinEnglish
ed. (Wash. DC: Canon Law Society of America, 1983), Canon 1404. All
canons are taken from this volume unless otherwise stated


Nessun commento:

Posta un commento

"L'idea della divinità, è l'idea di tutte le idee" - F. Schlegel