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19 luglio, 2014

Un energia chiamata intelligenza

Dalla meditazione al pensiero distillato, dal libro di M. Teodorani: Bohm La Fisica dell'Infinito

Cosรญ David Bohm diceva in merito alla sua relazione con il pensatore indiano Jiddu Krishnamurti:

"La mia prima relazione con l'opera di Krishnamurti nacque nel 1959 quando lessi il suo libro:"Prima e Ultima Libertร ". Ciรณ che suscitรฒ particolarmente il mio interesse fu la sua profonda intuizione in merito alla questione dell'osservatore e dell'osservato. Questa questione era stata da lungo tempo il fulcro del mio lavoro, come fisico teorico primariamente interessato al significato della teoria quantistica. ร‰ qui che io ho incontrato la massima scoperta di Krishnamurti. Ciรณ che egli stava seriamente proponendo รฉ che tutto questo disordine, che รฉ alla radice di tanta diffusa tristezza e miseria, e che impedisce agli esseri umani di operare assieme in maniera corretta, ha le sue radici nel fatto che noi siamo ignoranti sulla natura generale dei nostri processi di pensiero. O, per metterla differentemente, si puรณ dire che noi non vediamo realmente quello che stร  accadendo nel momento in cui noi siamo impegnati nell'attivitร  di pensare. Attraverso una ferma attenzione e un'osservazione di questa attivitร  di pensiero, Krishnamurti sente che ciรณ che egli percepisce direttamente in quel pensiero รฉ un processo materiale, che ha luogo all'interno dell'essere umano nel cervello e nel sistema nervoso come un tutto. Ordinariamente noi tendiamo ad essere coscenti principalmente nel contenuto di questo pensiero piuttosto che di come esso ha effettivamente luogo. Come puรณ emergere una tale consapevolezza? Krishnamurti propone che questo richiede ciรณ che chiamiamo meditazione.. Krishnamurti ha osservato che il vero atto della meditazione, in sรฉ stesso, porta ordine all'attivitร  del pensiero senza l'intervento della volontร , della scelta, della decisione, o di ogni altra azione del pensatore. Non appena questo ordine si fร  strada, il rumore e il caos che sono il normale sottofondo dlla nostra coscenza, svaniscono e la mente diventa generalmene silenziosa...Il pensiero ( logico ) nella sua piรบ prosaica accezzione del termine emerge solo quando esso รจ richiesto per qualche valido e genuno proposito, e poi esso si ferma, fino a che non viene di nuovo richiesto... La percezione di se particolari pensieri siano rilevanti o meno, richiede l'azione di un energia che non รฉ meccanica, un'energia che noi chiameremo intelligenza".

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