🕉️🕉️🕉️🕉️🕉️🔱🔱🔱 NULLA ESISTE CHE NON SIA ŚIVA (Svacchanda Tantra) 🔱🔱🔱 - YOU ARE THE SUPREME BRAHMAN, GREATER THAN PRAKRITI AND PURUSA, THE MATERIAL AND ACTIVATING CAUSE OF THE UNIVERSE - Siva Purana Vol.1 Chapter 41-3🔱🔱🔱🕉️🕉️🕉️ 🕉️🕉️
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13 febbraio, 2023
LONDRA? no.. TORINO. Il rientro forzato in Italia e l'inizio delle torture. Microchip F.O.C.U.S., isolamento, diffamazione ed il coinvolgimento della famiglia biologica.
Dopo essermi reso conto che se non altro c'era qualcosa di sbagliato in Italia, dove tutti i miei progetti venivano sistematicamente distrutti in vari modi (un negozio di articoli sportivi, due ristoranti, piu vari lavori da dipendente persi in 'strano modo' insieme a continui disastri sia sentimentali che materiali con conseguente costante perdita di capitali).. la sensazione era quella di aver vissuto una vita del tutto manovrata da terzi, da qualcuno che non permetteva il successo in nulla e nell'anno 2010 riprendevo gli studi che erano stati abbandonati in giovanissima età, ma senza mai lasciar perdere la storia di famiglia. Quest'ultima passo passo portava poi le conferme alle mie sensazioni: non sono un incapace o uno 'sfigato'.. sono un perseguito di 'Stato' piuttosto, così come lo era stata tutta la mia linea di sangue.
La ragione, o il risveglio spirituale che confermava, giunse poi 4 anni dopo, tuttavia a seguito delle continue esperienze negative, e sensazioni, avevo deciso già nel 2010 di stare lontano da questo paese ritenuto pericoloso. In vero già cinque anni prima, dopo la disastrosa avventura durata quattro anni alla Trattoria Pizzeria del Peso di Buriasco ove divenni schiavo dell'attività a causa di continue nefaste azioni ben programmate sin dall'inizio (30 giorni dopo l'apertura scoprivo un debito di 60 milioni di lire appoggiati alla società), ed azioni nefaste eseguite anche direttamente dai Carabinieri di Vigone ad ostacolare il successo del progetto (durante la serata ed il locale colmo di clienti a godersi lo spettacolo in compagnia delle ballerine brasiliane, arrivarono i Carabinieri per tre week end di seguito per eseguire dei controlli di ordinaria ammministrazione: chiedevano i documenti a tutti con le mitragliette orizzontali), in conseguenza i clienti non tornavano più (Commento di un cliente controllato per tre sabati di seguito prima di abbandonarmi: "EEhh.. Beppe, chissà cos'hai combinato per trattarti così"... MI SPIEGO?). Rimase solo il servizio di pranzo a menù fisso a reggere l'attività che portai avanti con fatica per altri 4 anni, poi, approfittando del periodo delle olimpiadi invernali, accettavo una proposta bassa pur di scappare dall'Italia. Andai a vivere a San Paolo in Brasile. A San Paolo acquistavo un ristorante dopo sei mesi di meritato riposo ma venne fatto in modo da farmi perdere tutti i capitali guadagnati negli anni precedenti per il primo rientro in Italia dalla 'mammina' in brevissimo tempo (farò degli approfondimenti in seguito). Quello fu un bruttissimo periodo dove finivo nelle mani dei picciotti fino alla decisione di partire per Londra. Anno 2010. Personaggi coinvolti i napoletani De Cesare (night club's e birrerie in centro), Cesaro (Multiproprietario di immobili tra cui il Caffé Torino di Piazza San Carlo ed agganci la dove tutta la 'movida' torinese si sposta: discoteche, ristoranti, Pr ecc.. ecc..); Fratelli la Bufala e Piero Fassino. Questi utlimi mi fecero aprire un ristorante per avviarlo, e poi, raggiunto in breve un ottimo risultato, il sindaco intimò la chiusura a favore dei primi che proseguirono l'attività (mafiosi i primi e gesuita il secondo). In quel periodo anche i De Cesare ed il signor Cesaro si divertirono a sufficenza (in seguito farò degli approfondimenti). Scappato dalle grinfie di questi soggetti a Londra, pur avendo in mano una professione richiesta, cuoco e pizzaiolo, nella cittadina londinese stranamente non trovai sistemazione alcuna per diverso tempo, se non poi solo in 'compagnia' di siciliani o napoletani. In merito rimando alla lettura dei commenti sotto all'articolo "La storia della CIA, il Servizio Segreto più potente del Mondo -VIDEO- I Gesuiti, la mafia, la Cia, la NATO e la persecuzione alla mia linea di sangue in descrizione" _____ Dopo le varie disavventure esposte nei commenti, appoggiato dai benefit del Council inglese e con il supporto della Barclays, ero pronto per aprire una gastro pizzeria. I picciotti avevano viziato tutto il periodo precedente e mi resi conto quindi che avrei dovuto fare tutto da solo, visto che ne ho le capacità. Avevo ottenuto l'apertura di un conto in banca e due carte di credito con l'immediata disponibilità di 2000 sterline, che servivano per affittare i locali commerciali. Il preventivo delle attrezzature era quasi pronto per essere presentato, mentre ero alla ricerca dei locali da affittare, ma, visto che la posizione commerciale é di cruciale importanza, necessitava un poco di tempo per trovare la soluzione migliore, o almeno la più adatta in rapporto anche alla disponibiltà economica. Durante questo tempo, evidentemente, in Italia si erano già organizzati per distruggere sul nascere il progetto, e riportarmi ancora una volta a casa dalla 'mammina' (origine delle diffamazioni, ed origine delle estreme torture queste ultime). Come? segue il racconto..
Mia sorella biologica, separata dal primo marito, viveva insieme ai figli ancora minorenni con un nuovo compagno (credo sia un parente di mafiosi, sicuramente amico); proprio mentre io stavo aprendo la pizzeria a Londra, loro avevano appena rilevato una attività di basso valore, una piccola lavanderia a gettoni nella zona di residenza, a Mirafiori, e laura mi telefonva a Londra per raccontarmi che avevano dei problemi con il vecchio proprietario. Non riuscivano a pagare le cambiali e questi gli voleva mettere le mani addosso. Queste furono le parole usate. Cribbio.. correvo all'aereoporto sospendendo così il mio progetto. Arrivato a Torino fui accolto da una scena da film, direi; curiosamente nel preciso momento che arrivai alla lavanderia, stava per succedere esattamente quello che mi aveva raccontato al telefono: il suo compagno ed il vecchio proprietario stavano per mettersi le mani addosso (che tempismo.. che coincidenza.. proprio al mio arrivo?). Sedata la zuffa mi presentai al vecchio proprietario cercando di farlo ragionare, e nei giorni successivi ci incontravamo per cercare di trovare delle soluzioni. L'affare era strutturato in modo da non poter reggere a lungo, nella maniera più assoluta, con delle pesanti cambiali mensili, oltre alle spese di gestione, rispetto al potenziale dell'attività. C'era da chidere come mai si erano messi in una situazione del genere ma pensai solo a trovare delle soluzioni (Oggi affermo che fu tutto un programma eseguito al fine di farmi rientrare alle 'dipendenze della mammina'). Comunque.. la situazione era irrecuperabile, a dir poco. Le spese mensili comprese le cambiali erano troppo alte rispetto al giro d'affari dell'attività, ed in una lavanderia a gettoni cosa ti puoi inventare per incrementare il fatturato? Poch'é niente!. Dunque pensai che serviva una soluzione esterna e vidi una pizzeria sotto casa di mia sorella chiusa. Conoscete il proprietario, chiesi. Si, abita qui affianco. Bene, andiamo a fare una proposta. Anche il compagno di mia sorella aveva lavorato per diversi anni come pizzaiolo, infatti gli chiesi come mai, con una pizzeria chiusa sotto casa, si era buttato in una lavanderia a gettoni. Non ricordo la risposta, in ogni modo andai a conoscere il proprietario della pizzeria. Il mio curriculum in ambito é interessante, un pochino di capitali li avevo (rinunciando al progetto di Londra e sfruttando i duemila pounds della Barclays), decisi di aiutare mia sorella e convincevo il proprietario della pizzeria chiusa a darcela in gestione. Serviva solo una imbiancata, due verifiche agli impianti elettrici ed idraulici compresa la cappa e lo start up. Apriamo la pizzeria iniseme. Non ci servono dipendenti, noi tre, magari con il supporto dei giovani figli, avremo potuto benissimo avviare il locale. Tutto procedeva bene, ero anche entusiasta e sempre sicuro di me nel settore che ormai conosco come le mie tasche, che non pensai più a Londra. Tutto d'un tratto mi chiama un altro loro conoscente di zona, il commercialista, per dirmi che il proprietario aveva cambiato idea. Andai a parlare con il proprietario il quale però non diede spazio alle mie parole con la seguente conclusiva frase: 'con te si, ma con uno pieno di tatuaggi non farò mai affari'. Il compagno di mia sorella che però, cribbio, abitano a due portoni di distanza della stessa via e si accorge adesso che ha tanti tatuaggi? eppure, conoscendosi, doveva sapere che, tatuaggi o no, Massimo aveva lavorato per anni nel settore, ed era anche un bravo pizzaiolo. Mi sembro così assurda questa 'scusa' quanto strano il fatto che il proprietario della pizzeria fu dittatoriale: con le sue anche dure parole, non accettò più di ascoltare alcuna spiegazione, alcuna ragione: affare chiuso senza ripensamenti! Che strano... pensai, tuttavia, a quel punto, ero pronto per dire a mia sorella che sarei tornato a Londra perché non sapevo proprio cosa fare per aiutare. L'affare della lavanderia era irriparabile a meno che il vecchio proprietario accettava una estensione nei pagamenti. Ricordo che riuscivo a convicerlo in questo senso ed a dimezzare almeno i costi delle cambiali. Tuttavia il mio 'servizio' finiva lì. Augurando di riuscire a cavarsela ero pronto per tornare a Londra. Quindi io sarei voluto tornare a Londra per riprendere il più in fretta possibile la ricerca dei locali da affittare ed aprire la Gastro pizzeria. Però, succedeva questo: poiché in quel perido, seppur non ancora forte del risveglio spirituale, avevo già ottenuto delle informazioni in merito alla mia linea di sangue ed alle sue disgrazie, ero consapevole del fatto che il tentato omicidio che subii del 25 Dicembre del 2000, non fu un 'incidente casuale', come si vestiva sin dall'inizio, bensì fu un vero e proprio tentativo di spezzare la mia vita da parte della mafia. Siccome quel giorno, subito dopo l'accaduto, con il braccio fratturato andavo nel night club del vecchio amico De Cesare, Serge, che era il buttafuori con cui spesso spendevo del tempo a conversare, ascoltò il racconto sull'episodio, ed in seguito andò a cercare il proprietario del locale responsabile dell'aggressione. Serge era un pezzo da novanta, in termini di lotta; un uomo competente in arti marziali con anche nozioni di fisica quantistica famoso perché stendeva al primo round per knock out i suoi rivali. L'aggressore, venuto a sapere che Serge lo cercava, una sera dei giorni seguenti venne in compagnia di due mafiosi, ed anche armati, all'ingresso del night club dove Serge lavorava. L'aggressore, in conclusione alle mie affermazioni di accusa presentata ad un avvocato, quindi consapevole che lo avrei trascianto in tribunale, disse che ero nel posto sbagliato nel momento sbagliato. Insomma, disse che non ce l'aveva con me (e meno male, altrimenti mi avrebbe sparato piuttosto che colpire alle spalle con una barra isometrica! e comunque conosceva il mio nome!). Ma la storia finì con un patteggiamento di 5 milioni di lire, altrimenti visti i precedenti, sarebbe finito in galera.
Anni dopo arriavai a capire che l'incidente aveva a che fare con i gesuiti, i quali avevano deciso di farmi fuori scegliendo proprio il giorno di Natale. Il 30 dello stesso mese erano in programma le mie nozze ed in seguito inizavo l'attività a Buriasco. Era un periodo di ripresa dopo il default della Freesport; ossia il negozio di articoli sportivi gestito per quattro anni finito a rotoli per un furto impagato dall'assicurazione (altra sfortuna della mia vita lavorativa che in seguito capirò si trattava di operazioni segrete volte a farmi perdere i capitali). Dunque una sera, mentre ero a Torino per soccorrere mia sorella, decisi di andare da Serge per raccontare che avevo scoperto che non si trattò di un casuale incidente, bensì di un tenativo della mafia di farmi fuori. Usavo la vettura del compagno di mia sorella in quel periodo che la sera mi veniva lasciata a disposizione. Nel frattempo Serge aveva fatto carriera ed era proprietario di un night club, vicino a piazza Statuto. E adesso racconto l'intervento dello stato con l'uso del microchip F.O.C.U.S. che approfittò per incastrami in Italia. Serge era ovviamente daccordo con i malfattori ed infatti quella sera mi accolse a braccia aperte. Ascoltò tutto il mio racconto ma non ribatteva a nulla, però continuava ad offrire dei coca e Havana. Uno, due, forse tre ed alla fine me ne andai ribadendo che si trattò di un tentato omicidio dei suoi amici.. i picciotti, non un incidente. Dunque, non ero ubriaco, seppur il test dei vigili urbani risultò positivo, bensì ero perfettamente in grado di guidare quando arrivato all'incrocio tra corso Regina e corso Lecce, una vettura bianca, una fiat punto, proveniente dal lato destro, passava con il rosso puntando verso di me. Aveva il semaforo rosso ma l'auto non si fermò quindi repentinamente sterzai a sx per impedire l'impatto. Purtoppo però le due ruote sinistre impattavano lo spartitraffico. Esplose le gomme, l'auto si fermava pochi metri più avanti. Scesi dal veicolo e dopo aver osservato i danni mi recai verso l'auto bianca.. che non c'era più! Osservai lungo il corso Regina, che a quel punto porta alla tangenziale. C'é solo il semaforo dei vigili del Fuoco e quindi avrei dovuto vedere l'auto anche se questa fosse scappata via. Ma anche in profondità del corso non si vedeva nessuna auto bianca. Confuso dalla situazione pensai che adesso sarebbero arrivati i vigili e con il test dell'alcool sarei risultato positivo. Avrei perso la patente. Avevo già compreso che sarei stato costretto a pagare i danni dell'auto del compagno di mia sorella ed ero disperato perché non avrei avuto altro modo fuor che usare i soldi della Barclays. Disastro! Apro una parentesi poi prosegue il racconto. Fu tutto organizzato: "va a chiedere spiegazioni alla mafia sul tentato omicidio? vorrà dire che cogliamo l'occasione per prendere i soldi della carta di credito e.. addio Londra", questo avrà pensato il malfattore a capo della persecuzione della mia linea di sangue, oltre a farmi capire di non avvicinarsi mai più a loro. In vero, serviva un'occasione per farmi ritornare a casa alle dipendenze della 'mammina', e quella fu ottima anche come messaggio. Comunque, tornando al racconto dell'incidente, arrivati i vigili sequestrano la patente (che era inglese ed appena rinnovata).
Un disastro! Fui costretto così a spendere i soldi per la riparazione ed abbandonare il progetto della Enjoy Gastro Pizzeria a Londra. Ancora 'sfighe'.. che strano.
Tornai comunque a Londra ma in banca alla fine non andai nemmeno, perché avrebbero anche preteso i due mila pounds in dietro, giustamente. Pazienza.. troverò di nuovo lavoro pensai, ma pochi giorni dopo il Job Seeker 'curiosamente' mi inviava una lettera con l'avviso di interruzione dei benfit. Secondo me arrivò l'ordine dall'Italia. Sta di fatto che fui così costretto a tornare a casa alle dipendenze della 'mammina'.
Il microchip F.O.C.U.S.. Negli anni successivi arrivavo a capire cosa era successo il giorno dell'incidente. Non solo grazie alla meditazione compresi che fu tutto organizzato (la lavanderia, la pizzeria e l'incidente la sera che andai a trovare Serge), grazie anche alla lettura del blog di un'altra vittima, capii che fu usato il microchip oftalmico. Questo microchip oculare é visibile semplicemente osservando una parete monocolore, come il cielo in esempio; e come anche la vittima del blog cieli paralleli, Lorella Binaghi, una donna di cui avevo letto su Facebook per anni diverse sue esposizioni, o commenti di articoli in merito alle èlite, alla massoneria, al vaticano ecc.., osservando il cielo anche io vedo delle filamenta quasi geometriche con all'interno dei pallini (pagina web dell'articolo di Lorella Binaghi). Il microchip F.O.C.U.S, Flexible Optical Control Unit Simulator" (simulatore flessibile di unità a controllo ottico), é in grado di emettere messaggi sublimiari olografici, vere e proprie immagini che la vittima prende per realtà. ECCO DOV'ERA FINITA LA PUNTO BIANCA! Era una produzione di F.O.C.U.S.!, il quale non ha niente a che vedere con l'autovettura della Ford, piuttosto ha a che fare con la sanità italiana che da sei anni accuso per aver inserito dei microchiop nel mio corpo! E con l'uso di F.O.C.U.S. mi costrinsero ad abbandonare il progetto di lavoro a Londra per rientrare a Torino, alle dipendenze dell'altra collaborante, la mamma biologica.
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I Romeo, ossia la linea di sangue della mamma biologica, sono una famiglia che è stata affiancata alla mia linea di sangue, i Montalbano, per una questione di controllo. Questa famiglia, le due sorelle Romeo Vita e Letizia, fan parte di una organizzazione massonica seppur apparentemente sembrano, oggi, due 'comuni povere vecchiette' che hanno a che fare con i Sionisti, con i savi di Sion, con la chiesa del regno di dio (una sottospecie di testimoni di geova), ed i testimoni di geova (setta massonica inizialmente nominata: Torre di guardia di Sion), sono supportate dalla mafie, c'è la collaborazione dei gesuiti (quindi anche del vaticano) e non per ultimo dello stato italiano, che di fatto è nelle mani degli Usa dalla seconda guerra mondiale, i quali a loro volta sono controllati dai Sionisti (gli stessi dello stato di Israele). Tutti questi coprono un segreto spirituale di importanza mondiale che riguarda la mia linea di sangue. Si tratta di matrimoni combinati e forzati tra la mia linea di sangue ed i Romeo, perché c'è da mantenere un importante segreto in ambito spirituale; un segreto così importante da coinvolgere tutte le organizzazioni sopra citate, i tre governi sopra citati ed anche ovviamente i servizi segreti (italiani, americani e mossad). Mio nonno da parte di padre fu il primo, ad inizi 900, che si trovò costretto a sposare una Romeo, ma poi anche suo figlio, ossia mio padre, sposò una Romeo. Il nonno, dopo esser stato abbandonato in giovane età (il resto della famiglia andò a New York e pare che abbiano fatto fortune ma hanno anche interrotto i contatti pian piano) fu lasciato nelle mani dei Romeo, dai quali però scappava ancora giovanissimo preferendo la vita di strada (dormiva nei fienili e mangiava alle caritas). Tuttavia in seguito fu costretto a sposare una Romeo. Partì per la Russia da soldato durante la prima guerra mondiale facendo delle esperienze orribili per le quali ebbe poi bisogno di un supporto psicologico per un breve periodo. Lo stato italiano gli riconobbe le croci di merito e l'onoreficenza di Cavaliere d'Italia, ma in coerenza con i piani della persecuzione di cui parlo, e che oggi soffro io (la quale prevede lo stato di povertà all'occasione anche estrema), non gli versò un centesimo di pensione!. Nulla, il nonno ebbe non pochi problemi subito dopo la guerra dove rischiò la vita al punto che chiese ed ottenne cinque milioni da suo fratello dagli Stati Uniti in supporto. Questi sono i racconti che mi sono stati fatti di recente dalla zia di Genova e da suo figlio, mentre io non sapevo nulla (sapevo solo del mancato pagamento della pensione da parte dello stato e delle tante lettere che lui scrisse all'allora presidente dell Repubblica senza però ottenre mai una risposta), perché io dovevo sapere il meno possibile dei miei predecessori; questo è parte dei programmi della persecuzione e questo è anche il motivo perché il nonno venne avvelenato nel '73, anno successivo al mio arrivo (ed il mio babbo ebbe un blocco circolatorio di quelli che le armi chimiche non letali usati da queste organizzazioni di delinquenti usano, all'età di soli 57 anni, mentre io avevo solo 12 anni e mezzo). In seguito le doti di quell'uomo lo portarono a cavarsela: divenne capomastro e contribuì alla ricostruzione della città di Genova dopo il secondo conflitto mondiale ad esempio. Fu anche un tenore e pianista ma nonostante tutto morì in povetà in una casa in affitto.
Il figlio invece non prendeva alcuna strada artistica e fece solo l'operaio anche perché la persecuzione fu pesante nei suoi confronti (oltre ad aver vissuto la gioventù sotto i bombardamenti della seconda guerra mondiale), e dopo tre anni di servizio militare lo aspettava subito.. il matrimonio con un'altra Romeo ed a quel punto erano cugini di primo grado. Successivamente subiva un grave incidente, PROVOCATO, grazie al quale gli inserivano anche un microchip in testa con il quale in seguito venne poi torturato al punto da gioire nell'istante del decesso (avvenuto davanti ai miei occhi disse con un sorriso: José.. questa é la volta buona), mentre gli effeti del microchip, le continue e talvolta violente emanazioni di onde elettromagnetiche che un giorno lo fecero piangere dal dolore battendo i pugni sul muro imprecava: 'basta'... vennero 'patologizzate' come sinusite cronica. Un incidente subito a Genova che lo costrinse a nove giorni di coma e danni permaneti alla schiena: perse il lavoro e si trasferì a Torino.
Anche lui, come il nonno, non riceveva ciò che gli spettava dallo stato italiano sempre per la questione della persecuzione che non permetteva di ottenere successi economici, il giorno dell'incidente il babbo aveva preso un permesso per andare all'Inps a chiedere perché ai suoi colleghi pagavano gli assegni familiari ed a lui, che aveva anche un figlio in stato di handicap, no. Purtroppo però non arrivò agli uffici dell'Inps bensì fini in ospedale in coma (INCIDENTE PROVOCATO!!!!!). ________________
La famiglia Romeo all'epoca erano mercanti -a porta palazzo- (il premio, a mio avviso, per i Romeo erano le licenze) a Torino. La nonna distribuiva le licenze ai figli ma il babbo non era portato per quel lavoro e finì nelle mani dei massoni/gesuiti: la Fiat. Da questa unione arriva il mio corpo ma già nel '58 nasceva il primo maschio che i dottori relegavano però ad una breve vita (13 anni) in stato di handicap (argomento che merita degli approfondimenti che farò in seguito). Il compito della Romeo, moglie del discendente del nonno abbandonato in Italia e madre nei miei confronti, è quello del controllo che comprende il non mettere in luce le doti del marito, non permettere alcun successo economico, e cercare di far apparire il marito un uomo cattivo. Segue poi l'isolamento sociale, che parte proprio dalla famiglia e, nel mio caso (poiché non ebbe successo con le sue provocazioni) la diffamazione. Altro compito della Romeo fu quello di distruggere le finanze della famiglia poiché il babbo era un ottimo risparmiatore, ma quando lasciò il corpo le finanze passarono nelle sue mani ed in pochi anni le ridusse al minimo. Io so che il babbo cercava di acquistare l'appartamento adiacente al nostro, ed il babbo era una di quelle persone che pagava in contanti, quindi se aveva quell'intenzione, forse forse aveva i capitali a disposizione. All'eta di tredici anni, miei, acquistò per me un'alfa romeo nuova nuova. In passato aveva prestato dei soldi al fratello della moglie, ma anche al marito di sua figlia.. insomma, il gran lavoratore e risparmiatore che era il babbo non lasciò il conto a zero, ma in pochi anni lo fece la signora Roemo. La quel non si fermò lì, bensì arrivò a procurare dei debiti in modo da dostruggere l'ultimo bene: la casa di proprietà che oggi è infatti a rischio. Tre annio fa vi fu un tentativo di pignoramento da parte dei condomini.. eh, eh...
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Poi, dopo anni di lavoro ed attività sistematicamente distrutte dalla persecuzione comincio a fare dell ericerche e viene fuori anche che c'era una zia in America che mandava mensilmente soldi per me a mio padre ed alla sua scomparsa a lei, la signora Romeo. Rivelazione di mio cugino di Genova. Ma quando portai questo argomento a casa è scoppiato il putiferio. La signora Romeo ha iniziato a diffamare con delle menzogne e con l'appoggio della sanità italiana mi hanno allontanato dai miei cari nipoti che sono anche loro dei bersagli ma ancora troppo giovani per capire.
Il nonno, la zia Governale di New York e mio padre, si impegnavano a contrastare questa sporca guerra segreta, in vero, perchè sapevano bene che la nostra linea di sangue vive sotto ad una persecuzione che ci vuole tenere ai margini della società in tutta povertà. I Montalbano che andarono in America ad inizi novecento, lasciando il nonno alla famiglia Romeo, godevano invece di notevoli beni materiali. Sono ricchi i Montalbano d'America seppur partiti da qua in povertà: già solo questa cosa mi fece riflettere; e perché quelli rimasti qua sono stati tenuti in estrema povertà di generazione in generazione?.
Purtroppo ho sospeso i racconti inerenti a questo articolo perché a seguito della pubblicazione ho dovuto prendere atto di un ulteriore incremento delle torture principalmente chimiche, quelle che viene difficile dimostrare, che intanto però condizionano anche le mie esposizioni. Raccontare la mia versione dei fatti, solo questo pare essere scomodo. Pertanto nei successivi articoli cambio argomento nella speranza di calmare questi delinquenti e fare delle riflessioni. Per poi riprendere poiché nessuno si deve permettere di chiudere la bocca a qualcuno a favore delle sue diffamazioni su di esso!. Subisci e stai zitto? anche no, grazie :)
RispondiEliminaI picciotti esercenti a Torino, i vecchi amici e loro conoscenti.. tra i quali citai nell'articolo i De Cesare e Nicola Cesaro, quando tornai dalla disfatta in Brasile mi accolsero a braccia aperte ed avevano a quel punto un preciso scopo; o almeno uno degli scopi era questo: trattarmi come l'ultima ruota del carro. I De Cesare, con il quale passai molto tempo tra calcetto e serate in discoteca, licenziò il suo dj al night club e li mi mise per circa un anno.Poi venne al locale lo scagnozzo di Cesaro ed inizia a trattarmi come uno schiavetto.L'organizzatore in discoteca... Da 'MITICO' per anni ed anni all'ultima ruota del carro. Tornavo a mani vuote dal Brasile e loro furono incaricati di cercare di buttarmi ancor più giù psicologicamente, quindi tale Domenico, racconta al bancone di aver preso un ristorante al mare, spiega tutta l'operazione, i programmi ed ascoltavo incuriosito, magari avrebbero potuto coinvolgermi anche solo come cuoco o pizzaiolo, visto che oltre a livello gestionale ero preparato anche tecnicamente e loro lo sanno bene.. no, lui ad un certo punto si gira e mi dice: Beppe.. potevo chiamare te per spostare le pietre. Dopo aver raccontato che un lavoro tra i quelli che han dovuto affrontare fu anche quello di pulire la zona spiaggia dalle pietre.. mi spiego? Da mitico per anni ed anni, all'ultima ruota del carro.
RispondiEliminaAltre burle:
Beppe vuoi andare a fare il cuoco alla Ferrari?Devi cucinare per la sicurezza. NO GRAZIE!
Cesare e De Cesare avevano in società una discoteca ed un ristorante annesso in corso Moncalieri.Beppe, vieni a gestire il ristorante?Ok, questa é roba per me, bene. Allora, questo fu quello che venne fuori.Discoteca chiusa per raccolta firme dei residenti, quindi il comune non rinnovò la licenza.A me dissero che erano confidenti perché conoscevano un politico. Intanto apriamo il ristorante.. bene: creo lo staff ed apriamo. Cesaro.. mancherebbe l'insegna.Ma si Beppe, adesso la mettiamo.Facciamo gli eventi.Evento Bmw, mi fan preparare per1500 persone e ne arrivano si e no 500.
Cena dei preti (i gesuiti).In un locale da circa 40 coperti arrivano 60 preti! per lo più anche 'ciccioni'.Ah però.. e adesso?Cesaro dov'é? Non c'é.C'é lo scagnozzo: dai Beppe é importante so che puoi sistemarli.Non so come, ma riuscì a sistemarli ed a servire la cena a tutti.Bravo, disse un prete alla fine, so che se era per loro sarebbe finita male, ma tu sei riuscito nell'impresa: complimenti e 50 euro di mancia(che girai ai dipendenti).
Ai dipendenti che faticavo a pagare perché non ci fu uno start up, non c'era l'insegna, la discoteca alla fine non aprii (vennero i vigili a nastrare tra il ristorante e la discoteca perché la discoteca non aveva ottenuto il rinnovo della licenza, trattandosi di licenze annuali e vista la raccolta firme dei residenti -per le numerose risse notturne dell'anno passato)Cesaro non sborsava ed io faticavo a pagare il pizzaiolo, la cameriera ed anche il cuoco, che alla fine facevo io.Chiami un conoscente di Pinerolo per far sistemare i fuochi ed il condizionatore, per poter lavorare ma poi dovetti attendere dei clienti per recuperare il danaro e pagare il servizio.
Dipendenti ai quali facevo mille promesse per prendere tempo, quando ritardavo a pagare la settimana e Cesaro se ne arriva con la sua bella Ferrari nuova. Cribbio, il pizzaiolo egiziano mi stava per tirare in testa le pale della pizzeria! ..quando mi chiese chi era quello ed io dissi il proprietario!!!!!
Ma non finisce qua: c'é la storia dell'Isola che non c'é, il ristorante per bambini che mi fecero avviare per poi, Fassino, chiudere a favore dei napoletani mafiosi Fratelli la bufala!! Soci di De Cesare.
C'é l'invio della spogliarellista centro americana bella ma magra come un chiodo perché fumava cocaina.La quale mi provocava (mi toccava lì.. mentre lavoravo) e poi mi invitava dopo lavoro a 'fare festa'.
Si sono divertiti abbastanza i mie polli, ma adesso é ora di richiuderli nel pollaio.
Però mi intossicano con le sostanze chimiche 🤔.. 24h su 24 🤔🤔
EliminaGuarda come si divertono alle mie spalle. Negli anni in cui ero il 'mitico', insieme al riccastro De Cesare si giocava a carte in una birreria in centro e tra i giocatori vi erano due calciatori della Juventus, Zalayeta e Oliveira. Finito il Texas holden si decide di andare al Cacao, una discoteca al parco del Valentino. Marcelo aveva da poco acquista una Ferrari, un nuovo modello, mentre il mio 'amicone' De Cesare aveva una Mercedes AMG. Per andare al Cacao io e De Cesare, per provare la super sportiva, usammo la Ferrari. Ma, arrivati al parcheggio, io restavo sbalordito dalla bellezza dell'auto sportiva e dopo esser rimasto senza parole per qualche secondo, mentre il De Cesare mi osservava incuriosito, esclamai: 'questa è LA.. Ferrari'. Poi andammo a divertirci in discoteca. Passano gli anni, io divento per questa gente 'l'ultima ruota del carro', me ne vado a Londra, poi in Nepal, iniziano le torture... e, succede che un bel giorno leggo la notizia dell'ultima uscita della Ferrari. Una super sportiva chiamata: 'LA FERRARI'.
RispondiEliminaEh.. potrei chiedere i diritti!!! perché quel nome lo avevano appreso dal mio commento!!!! tutti i miei amici della gioventù erano collegati alla massoneria e tutti, nei miei confronti, giocavano un ruolo... Attori fin quando acquisivo le consapevolezze spirituali, che poi sono spariti dalla scena ovviamente.