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14 giugno, 2025

Chiedo con fermezza che venga posto immediatamente fine a questa pratica vergognosa di contaminazione del cibo e dell’acqua che acquisto

Caro Stato Italiano, proprio come vi siete comportati ingiustamente con i miei predecessori, oggi vi state comportando allo stesso modo con me, se non addirittura peggio. A causa vostra da diversi anni mi trovo a fronteggiare una situazione che definire assurda è riduttivo, accompagnata da una condizione economica precaria e imposta deliberatamente, da voi. Tutte le mie attività in passato erano state sistematicamente abbattute, in vari modi, ed alcune interrotte nel nascere, al fine di indurre lo stato di povertà che oggi vi permette di agire in maniera subdola. Questi eventi sono in netto contrasto con i principi fondamentali di una democrazia dichiarata e non ve li potete, pertanto, permettere. Le intense difficoltà che ho affrontato in questo paese hanno avuto origine con la forzata esposizione a sostanze chimiche, attraverso la contaminazione dell'aria che respiro, e con l'impiego di tecnologie che emettono onde elettromagnetiche altamente dolorose: tutto ciò ebbe inizio da quando vi ho scoperti nel 2014. La prima arma è ancora presente quotidianamente, mentre la seconda la utilizzate quando ritenuto opportuno. A questi atti già gravi si aggiunge una costante mancanza di risorse finanziarie, o che consentono al massimo di arrivare a fine mese, deliberatamente causata da voi, nel tempo, e tuttora aggravata da episodi come ripetuti furti di gasolio dai mezzi di trasporto, intrusioni domiciliari con conseguente e sistematiche sottrazione di scorte alimentari ed altri prodotti di consumo, danni alle utilità come ad esempio le scarpe che qualcuno si diverte a scollare ripetutamente, che trovo talvolta anche nettamente tagliate (specie quelle da trekking che "guarda caso" non durano mai più di un mese), costringendomi ad acquistare scarpe, e ciabatte, in continuazione!.. e molto altro ancora. Tutto ciò avviene in modo sistematico da diversi anni. Per essere ancora più chiaro, desidero ricordare ciò che la storia di questo scenario orchestrato dallo Stato contro la mia famiglia insegna. Non solo le mie attività lavorative sono state colpite, ma anche i mezzi di trasporto, spesso costosi, hanno subito danni. Ho acquistato oltre 20 autovetture infatti, di cui forse solo un paio sono state scelte volontariamente. Inoltre, è evidente – e la storia lo conferma – che in pochi anni sono stato costretto a sostituire tre boiler e altrettante lavatrici in casa. Non si può parlare di sfortuna in questi casi: dietro tutto ciò si percepisce chiaramente il vostro intervento. Il limite economico impone una restrizione anche alla libertà di movimento, favorendo l'isolamento da voi desiderato e rendendomi un bersaglio più semplice per i vostri abusi. In passato tentai di lasciare questo paese per ben tre volte, sebbene all’epoca le circostanze sembrassero del tutto casuali. Tuttavia, avevo già percepito l'esistenza di un problema tra me e i governanti di questa nazione, qualcosa di simile a ciò che aveva vissuto mio nonno. Ma anche lontano, a Londra e in Brasile, siete riusciti ad arrivare per proseguire con la persecuzione. Ricordo chiaramente che, nel 2014, accusai direttamente il vostro esercito, ossia i gesuiti, per tali vicende. A Roma, il sacerdote che ascoltò le mie parole, di fronte alla richiesta di mettere fine a tutte le azioni nefaste legate alla persecuzione, non negò nulla, ma si limitò a liquidarmi così: "Credi di essere l'unico a essere perseguitato?".--------- La situazione in vero appare chiara: state portando avanti un’azione persecutoria mentre tentate, al contempo, di screditare la figura della vittima per distogliere l’attenzione dalle vostre evidenti e gravi responsabilità. Lo dimostra anche quanto avvenuto in questa circostanza, in cui vi siete addirittura spinti a contaminare il cibo che acquisto. Avete mobilitato i Carabinieri nel tentativo di strumentalizzare la mia narrazione. L'obbiettivo era quello di concentrarvi sulla parte del racconto che narrava gli effetti che il cibo avrebbe avuto sul mio corpo. Era quella, solo quella la dichiarazione che volevano sentire i soldati, ma io parlai del cane e non di me, - e non mostrai nemmeno i documenti che tra l'altro non li porto con me e la carta di identità è stata strappata dopo l'ultima "nefandezza democratica"-. Mandati al parcheggio del parco in seguito all'ennesimo, per nulla nuovo, inganno del supermercato Lidl, i militari si aspettavano che mi avvicinassi a loro. Il loro compito era quello di ascoltare il mio sfogo, per poi ignorare il completo contesto e concentrarsi unicamente sugli effetti fisici, con l'obiettivo di spingermi a sottopormi a un intervento sanitario, a mio svantaggio. Questo è perfettamente in linea con il vostro modus operandi, noto e consolidato, ma che, conoscendovi, ho neutralizzato. _______________________________________________________ In concreto, dal periodo in cui prendevo consapevolezza della situazione, avete aumentato le torture chimiche e mi avete negato ogni possibilità di indipendenza economica, per continuare a trattenermi ai vostri divertimenti che includono anche dei fastidiosi atti diffamatori. Si delinea quindi un quadro complessivo di persecuzione intenzionale che, inoltre, esclude ogni possibilità di cercare giustizia attraverso le istituzioni, poiché anch'esse sono parte integrante di questo sistema oppressivo. Una situazione attuata e, al contempo, volutamente ignorata per lasciare spazio alla diffamazione, un'ulteriore dimostrazione della vostra meschinità. Ciò mi fu chiarito già quando nel 2016 presentai un esposto contro la sanità nazionale, totalmente ignorato, ed archiviato, dal Pm. _______________________________________________________ Ho sopportato tali soprusi per anni, affrontandone anche le inevitabili ripercussioni sul piano fisico. Tra il 2016 e il 2018 avevo subito attacchi particolarmente pesanti: durante questo periodo furono utilizzate le onde elettromagnetiche attivate da un microchip inserito nel mio corpo clandestinamente nel corso di un intervento chirurgico per l’appendicite avvenuto nel 1985. Parallelamente, sono stato esposto all’impiego di sostanze chimiche come atropina e scopolamina, classificate come non letali, il cui scopo è quello di ostacolare ogni tentativo di difesa dalle nefandezze subite e di impedire lo sviluppo di qualsiasi progetto personale. Tant'è che aumentano a dismisura ogni qual volta che accendo il computer per lavoro. Tali azioni miravano, e mirano tutt'oggi, chiaramente a bloccare ogni possibilità di miglioramento economico, rafforzando una forma di "tortura democratica". In passato mi erano stati preclusi vari progetti, tra cui tre ristoranti, un negozio di articoli sportivi e altre opportunità lavorative, anche attraverso il diretto intervento di organi statali come i Carabinieri. Questi effettuavano controlli ripetuti di ordinaria amministrazione ma con le mitragliette orizzontali, creando paura e dissuadendo i clienti dal tornare nel mio ristorante. E così è stato. Si stima che il danno economico provocato da questa situazione, con la perdita di quattro anni di attività serale con intrattenimento artistico, ammonti a circa 400 mila euro lordi. Tanto per dare un'idea sulla gravità dei fatti in ambito finanziario. Per altri episodi simili, riguardanti altre attività, rimando all'articolo precedente: "Le armi di guerra in democrazia - Persecuzione e abusi perpetrati dallo stato italiano, come e perché". --------- Più recentemente, sono stato incriminato ingiustamente come un delinquente solo per aver allevato, durante il periodo del Covid, una famiglia di Akita. Le cucciolate producevano benefici economici sufficienti ma, a quanto pare, risultavano spiacevoli per voi, al punto da spingervi a denunciarmi. Oggi, con un reddito minimo, mi trovo costantemente sottoposto a strategie mirate a rendere la mia quotidianità sempre più insostenibile. Nonostante tutto questo, continuo ad affrontare le difficoltà con dignità e determinazione. Mi trovo però ora ad affrontare un ulteriore problema, che ha avuto inizio nel preciso momento in cui ho avviato una attività online: la manipolazione del cibo che acquisto nei supermercati e nei negozi. Questa rappresenta non solo un’ulteriore dimostrazione della vostra bassezza, ma anche un atto vile e inaccettabile. _______________________________________________________ Pertanto chiedo con fermezza che venga posto immediatamente fine a questa pratica vergognosa di contaminazione del cibo e dell’acqua che acquisto. Se ciò non accadesse, questo articolo sarà stampato in multiple copie e condiviso con i concittadini.

6 commenti:

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  2. Contaminazione: si tratta dell'introduzione, intenzionale o accidentale, di sostanze estranee all'interno di un alimento. Queste sostanze possono essere di natura fisica (ad esempio frammenti di vetro o metallo), chimica (come pesticidi o metalli pesanti) o biologica (come batteri, virus o muffe). Esempi comuni comprendono la presenza di batteri patogeni nel cibo, pesticidi oltre i limiti consentiti o frammenti indesiderati come vetro in un barattolo di conserve.

    Nel mio caso, ho riscontrato casi di contaminazione in alimenti come legumi secchi, uova e arachidi. Dopo alcune verifiche e ricerche, ho scoperto che la contaminazione può avvenire in diverse fasi: durante la produzione, la lavorazione, il trasporto o lo stoccaggio degli alimenti.

    Le arachidi, che per me rappresentano una preziosa fonte proteica e che porto spesso con me per la loro praticità, purtroppo non sono più un'opzione. Gli ultimi due chili che ho acquistato erano contaminati e sono finiti direttamente nella spazzatura. Curiosamente, ho notato anche la scomparsa delle confezioni provenienti dalla California, che trovavo alla ALDI e che erano di alta qualità. Una volta sparite quelle, mi sono rifugiato nelle confezioni della Lidl: seppur di qualità inferiore, erano un’alternativa accettabile fino a poco tempo fa. Tuttavia, gli ultimi acquisti si sono rivelati un disastro: il prodotto appariva adulterato o probabilmente già contaminato.

    Le uova rappresentano un altro capitolo problematico. Di solito ne faccio largo uso, ma per contaminarle bisognerebbe intervenire sull'animale stesso, ovvero sulle galline. Eppure qualcosa è accaduto: le confezioni senza antibiotici che acquistavo regolarmente alla Lidl e che fino a poco tempo fa trovavo ottime si sono trasformate in scarti inutilizzabili. Circa venti uova sono già finite nel cestino e anche le ultime trenta comprate seguiranno la stessa sorte, fatta eccezione per le due consumate con risultati tutt’altro che soddisfacenti.

    In conclusione, sembrerebbe che nel caso delle arachidi la contaminazione sia avvenuta durante il processo produttivo, mentre per le uova sia legata all'alimentazione delle galline. Resta comunque impressionante l'impegno necessario per arrivare a questo livello di problematiche alimentari.

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  3. E niente, di nuovo olio di mais e bevanda alla soia contaminati presi alla Lidl. Un negozio fuori zona che ignoravo completamente. Si sono concentrati su burro e olio, ma anche su soia, altri alimenti proteici e pomodoro. Ormai, infatti, da parecchio tempo non riesco più nemmeno a godermi una pasta al pomodoro. Assurdo.

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    1. Il pensiero che emerge oggi è chiaro. Per arrivare a mettere in atto attacchi di questo livello, devono aver portato avanti un'opera di diffamazione capace di rendere vane eventuali mie spiegazioni alla comunità. In altre parole, credo di aver compreso che sono riusciti a farmi passare come un poco di buono, utilizzando i loro mezzi "segreti" come la belladonna e i microchip. Avevo già intuito qualcosa, ma ora è necessario fare piena luce su tutta la questione. Anni fa mi ero recato presso la chiesa del quartiere in cui risiedo per lamentare il fatto che stavano circolando informazioni false e gravi sul mio conto, espanse da alcuni cittadini che posso collegare alla loro fede. Il prete mi disse di non prestarci attenzione. Ma le parole hanno un potere immenso. E oggi ho motivo di credere che esse rappresentino il fulcro su cui si basano questi tentativi di "omicidio democratico". Tanto, dicono, era un poco di buono.

      Eppure, i veri colpevoli rimangono lì, ben camuffati da persone rispettabili. Mi domando come la comunità possa restare cieca davanti a tutto ciò. Anche perché, in ultima analisi, coloro che ne subiranno le conseguenze peggiori saranno proprio loro: la comunità insieme ai responsabili. Si chiama karma.

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  5. L'olio e il burro mi sono ormai vietati, a causa di un'evidente intenzione di farmi acquistare prodotti contaminati, al punto che ho deciso di rinunciare. Le ultime due bottiglie che ho comprato, una di olio di mais alla Lidl in un negozio incontrato per caso e una di olio di semi di girasole in un mini market in via Borgaro gestito da persone musulmane, si sono rivelate improponibili e da gettare. In quest'ultimo negozio ho preso anche dei frollini alla panna, anch'essi contaminati, con un sospetto sentore di cemento. La situazione mi sembra ormai chiara: c'è un tale accanimento nel cercare di compromettere tutto ciò che acquisto.

    Da oggi, cambierò non solo i negozi ma anche le marche dei prodotti, costantemente, senza dare punti fermi. Voglio ribadire, sperando che si rendano conto dell'assurdità del loro comportamento, che nonostante questi tentativi, non riusciranno mai a spezzare la mia vita. Il mio spirito resta invincibile, così come il mio avatar.

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"L'idea della divinità, è l'idea di tutte le idee" - F. Schlegel