Questo è l'insegnamento della Verità eterna, dato dal Signore Krishna ad Arjuna nella Bhagavad Gita 5.000 mila anni fa.
L'occidente oggi è particolarmente impegnato in una ricerca di benessere che non investe soltanto l'aspetto materiale, ma anche quello psicologico e spirituale dell'individuo. Tuttavia al rapido miglioramento delle condizioni materiali non sembra seguire un pari miglioramento dello stato psicologico. [...] La Bhagavad Gita, datata dagli storici tra il V e il II secolo a.C, sembra essere una somma di indagini, analisi e suggerimenti di psicologia del comportamento. [...] Il Signore Krishna spiega ad Arjuna, eroe del poema, che l'uomo è per se stesso un amico e un nemico allo stesso tempo, poiché costantemente diviso tra la mente ed il cuore, tra senso del dovere e ricerca del piacere. L'apprendimento dello Yoga Trascendentale sono il solo mezzo per poter equilibrare queste diverse tendenze e liberarsi dalla dualità, unica fonte di infelicità. [...] La Bhagavad Gita è un testo di enorme valore pratico, con una filosofia dell'azione che si rivolge a tutti coloro che ricercano un mezzo evolutivo negli atti quotidiani della vita pratica. [...] Essa riassume attraverso un dialogo di semplicità eccezionale tutta la filosofia Vedanta, cardine del pensiero induista. [...] Questo testo è il cuore di un poema epico assai più vasto denominato Mahābhārata; i sei capitoli di questa edizione commentata da Maharishi Mahesh Yogi costituiscono a loro volta il cuore di tutta la Bhagavad Gita. (estratti dall'introduzione di Bruno Romano).
L'insegnamento di Krishna fu poi perso nel tempo ma ripristinato dal Buddha in seguito. Il messaggio del Signore Buddha era completo, perché egli riunì i campi dell'Essere, del pensare e del fare nel Suo tema del risveglio. Ma poiché i Suoi seguaci non riuscivano a mettere in correlazione questi differenti piani di vita, in maniera sistematica attraverso la pratica della meditazione trascendentale, la realizzazione dell'Essere come base di una buona vita fu oscurata. L'intera struttura dell'insegnamento del Signore Buddha non solo fu distorta, ma anche interamente capovolta. Si confuse l'effetto con la causa. La giusta azione venne ad essere considerata come un mezzo per raggiungere il nirvana, mentre, in effetti, la giusta azione è il risultato di questo stato di coscienza nella libertà.
Avendo dimenticato l'importanza fondamentale della realizzazione dell'Essere la società si immerse di nuovo nella superficialità della vita. Fin quando un'ondata di risveglio portò Śaṅkara a ristabilire la base della vita ed a rinnovare le concezioni umane. Śaṅkara ripristinò la saggezza dell'Assoluto e Lo pose nella vita quotidiana della gente, rafforzando i campi del pensiero e dell'azione attraverso il potere dell'Essere.
L'insegnamento di Krishna fu poi perso nel tempo ma ripristinato dal Buddha in seguito. Il messaggio del Signore Buddha era completo, perché egli riunì i campi dell'Essere, del pensare e del fare nel Suo tema del risveglio. Ma poiché i Suoi seguaci non riuscivano a mettere in correlazione questi differenti piani di vita, in maniera sistematica attraverso la pratica della meditazione trascendentale, la realizzazione dell'Essere come base di una buona vita fu oscurata. L'intera struttura dell'insegnamento del Signore Buddha non solo fu distorta, ma anche interamente capovolta. Si confuse l'effetto con la causa. La giusta azione venne ad essere considerata come un mezzo per raggiungere il nirvana, mentre, in effetti, la giusta azione è il risultato di questo stato di coscienza nella libertà.
Avendo dimenticato l'importanza fondamentale della realizzazione dell'Essere la società si immerse di nuovo nella superficialità della vita. Fin quando un'ondata di risveglio portò Śaṅkara a ristabilire la base della vita ed a rinnovare le concezioni umane. Śaṅkara ripristinò la saggezza dell'Assoluto e Lo pose nella vita quotidiana della gente, rafforzando i campi del pensiero e dell'azione attraverso il potere dell'Essere.
Anche gli insegnamenti di Śaṅkara vennero però stravolti, persi; la mal interpretazione dei suoi discepoli nel campo fertile della coscienza trascendentale, dove trovano la loro realizzazione sia la conoscenza che la devozione, la separazione di questi ultimi due fattori, l'Essere posto non in primo piano diversamente dall'insegnamento di Krishna, Buddha ed infine anche Śaṅkara, non solo ha allontanato l'uomo dalla sua natura divina - e da Dio - dalla realizzazione del Sé, ma ha anche provocato nel tempo l'idea che per intraprendere la via della realizzazione, sia necessaria la rinuncia ed il distacco.
Questo errore di comprensione ha dominato la cultura indiana per secoli ed ha capovolto il principio della vita. La vita sulla base del distacco! Questa è una completa distorsione della filosofia indiana.
Le interpretazioni della Bhagavad Gita e delle altre scritture indiane sono ora così piene dell'idea della rinuncia che sono guardate con diffidenza dagli uomini pratici di ogni parte del mondo. Per questa ragione molte università occidentali esitano ad insegnare la filosofia indiana.
La responsabilità per tale perdita della verità nel mondo intero è da attribuirsi agli interpreti degli insegnamenti di Śaṅkara, i quali non afferrando l'essenza della sua saggezza, essi non sono stati capaci di salvare il mondo dal cadere sempre più in basso nell'ignoranza e nella sofferenza.
Prefazione della Bhagavad Gita
a cura di Maharishi Mahesh Yogi
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“Messo sotto controllo il fiore di loto del cuore, si raggiunge Bhumi e attraverso la via mediana che porta verso l'alto, dopo aver posto Prana tra le sopracciglia, si raggiunge lo splendente Purusha che emana luce”
Shankara Bhagavadpada – commento alla Bhagavad Gita VIII, 9,10.
Shankara Bhagavadpada – commento alla Bhagavad Gita VIII, 9,10.
Lord Vishnu
Nota: Il Signore Krishna ed il Signore Buddha, sono entrambi, niente poco di meno che, Vishnu.
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