🕉️IL KALY YUGA È L'ERA DOVE IL MALE SI VESTE DI BENE 🕉️

🕉 La civiltà odierna deve tener conto di questo fattore per proseguire correttamente la sua evoluzione; perché nelle 'vesti del bene' oggi gli asura diventano educatori, politici, ed influencer di vario genere. Pertanto non bisogna credere alle apparenze, né tantomeno alle presunte evidenze.., gli obbiettivi da raggiungere sono le conoscenze. Con queste si sconfigge il male 🕉

Il Mio Grande Amore Parvati ॐ

ॐ Onore a Te, Divina Parvati Dolce Dea dell'Universo Sono in cammino verso di Te Dove sei?.. tra lo spazio temporale Sei n...

10 marzo, 2009

SONO IL POPOLO DEGLI INVISIBILI.

Hanno un male che non si vede, quindi loro stessi spesso pensano di non aver diritto alcuno, neanche a lamentarsi. E' un male dove non ci son ferite, né spandimento di sangue: la solidarietà degli altri svanisce, talvolta soppiantata dall'irritazione per un male che non si vede ma continua ad incalzare. E' così che alla fine li INVISIBILI sono perfino contenti di restare INVISIBILI. Succede spesso che il mal di testa, specie cronico, venga attribuito alle cause più svariate. E' facile che il paziente con cefalea cronica si trovi con un estesissimo carteggio ed alla fine si costruisca un' ipotesi sua sull'origine del suo mal di testa. Ipotesi che non lo soddisfa ma gli serve a mettersi il cuore in pace.

Il termine mal di testa è il più diffuso, il più usato per indicare un dolore che può essere modesto, compatible con la vita quotidiana.
In alcuni casi però può diventare devastante perché non permette di concentrasi su niente: impedisce lo svolgimento di studio e lavoro, impedisce di programmare vacanze o divertimenti. Può arrivare ad essere così violento da dissuadere molte sofferenti dal mettere al mondo figli: temono di non poter essere una buona madre disponibile, vivace allegra perché il dolore leva forze e felicità.Un po' di numeri per comprendere la dimensione del problema del mal di testa cronico: Nei paesi avanzati e nelle zone industrializzate la cefalea ha una frequenza intorno al 50%, fino ad un massimo di oltre il 70%. Si parla qui di cefalea senza sottilizzare sul grado di severità. Se invece ci si chiede quanti siano gli sfortunati che versino in condizioni di difficoltà di vita come quelle descritte per la cefalea cronica allora ci troviamo di fronte a numeri molto inferiori: dallo 0.4 % al 7% della popolazione in Italia, a seconda delle aree osservate. Un numero basso? Ma se si va a fare il calcolo numerico è un esercito enorme di persone: soprattutto donne e soggetti giovani e giovanissimi. Cosi tante persone da domandarsi : ma dove si nascondono? Dove? - "Sono qui tra noi

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"L'idea della divinità, è l'idea di tutte le idee" - F. Schlegel

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