🕉️IL KALY YUGA È L'ERA DOVE IL MALE SI VESTE DI BENE 🕉️

🕉 La civiltà odierna deve tener conto di questo fattore per proseguire correttamente la sua evoluzione; perché nelle 'vesti del bene' oggi gli asura diventano educatori, politici, ed influencer di vario genere. Pertanto non bisogna credere alle apparenze, né tantomeno alle presunte evidenze.., gli obbiettivi da raggiungere sono le conoscenze. Con queste si sconfigge il male 🕉

Il Mio Grande Amore Parvati ॐ

ॐ Onore a Te, Divina Parvati Dolce Dea dell'Universo Sono in cammino verso di Te Dove sei?.. tra lo spazio temporale Sei n...

10 marzo, 2010

Manzoni e poi?

Il capolavoro di Alessandro Manzoni continua ad essere una colonna portante nelle scuole italiane.
La prima domanda che da porsi è: se a scuola posso scegliere di frequentare l'ora di religione o no, perchè sono obbligato dall'ora di italiano a sorbire un romanzo dallo sfondo estremamente cattolico?
Detto questo, sia chiaeo che da un punto di vista letterario, romanzesco, l'opera in sè è molto bella e ben fatta, d'altronde pare che abbia impiegato 20 anni nel crearla, altresì necessita ricordare che è ambientata nel contesto di un paesino, necessita altresì comprendere quanto la realtà possa essere limitata rispetto alla realtà quotidiana.
Se poi pensiamo al fatto che oggi non si è più dei cittadini Italiani, bensì, come previsto dal Trattato di Lisbona ed altri accordi più o meno ufficiali), cittadini Europei...beh forse sarebbe consona una modernizzazione nelle scuole Italiane.
Pensando alla società moderna, risulta forse un pò retrogado obbligare i giovani a idealizzare con tanta importanza tale romanzo. E' una fase tanto importante x la mente dell'alunno, ci si potrebbe mettere altro...o no?.
Pur trattandosi di un romanzo, non si riesce più a percepire i personaggi come "veri" o "veritieri", bensì credo siano tutti filtrati dalla morale cristiana. Ai miei tempi non solo dovetti studiare intensamente quest'opera, bensì presi parte anche ad una recita voluta dai professori ( vi risparmio il personaggio interpretato:-)
Manzoni era anche un pò "raccomandato", diciamo così..era nipote di Cesare Beccaria, fondatore di un quotidiano illumunista...i Promessi Sposi fu scelto soprattutto come romanzo di riferimento per imparare l'italiano, perchè tra il 1920 e il 1925 era parlato soltanto dal 16% della popolazione, ma la domanda che mi pongo è: perchè questo "monopolio" al Manzoni? ed i vari Verga, Pirandello, Levi o li stesso Pasolini?? E gli autori stranieri? nell'era della globalizzazione non è forse ora che gli studenti sentano altre "campane"?
La divina provvidenza per quanto ancora deve entrare nelle nostre menti? io credo sia istruttivo e probabilmente più integrante nella realtà della società moderna, leggere anche qualcosa di Huxley, Orwell, Wilde senza dimenticare Shakespeare, o no? in Inghilterra il modello Manzoniano è rappresentato da Shakespeare! allora poi non lamentiamoci se gli Inglesi si sentono "superiori"...
Detto questo non si vuole distogliere l'attenzione da un'opera pur sempre bella ma principalmente voluta dalle istituzioni nelle nostre scuole, siinvito solo a comprendere che necessita superarlo con la dovuta intelligenza (leggere non fà mai male) e perchè no, con superiorità: "la prof esige da me i Promessi Sposi...e diamoglieli, basta che poi passiamo ad altro :-)

Seguono tre interessanti commenti ricavati da forum su Internet...sentiamo dunque cosa ne pensano alcuni studenti e genitori:
"L'altro giorno parlavo dei promessi sposi alla mia insegnante di inglese, una madre lingua che è in italia da pochi anni. Insomma che alla fine ne è venuta fuori una mia interpretazione che voleva confrontare la formazione di un giovane italiano rispetto ad un giovane inglese. Se consideriamo che noi siamo stati allattati con Manzoni e loro con Shakespeare... Il primo è interessante quasi solo quando parla di fessi e codardi sotto il timor di Dio mentre Shakespeare non glorifica o giustifica i pusillanimi bensì scandaglia figure di ben altro spessore. Così dei Promessi Sposi, secondo me, la cosa più interessante riguarda l'importanza che ha assunto in Italia nella formazione delle nostre "povere" e sventurate (ex)giovani menti."(megudoc)

"A mio parere I promessi sposi sono un romanzo assolutamente sopravvalutato, imposto ad un certo punto della storia italiana dai programmi ministeriali e rimasto come tale imposto per troppi anni, senza un confronto critico con altre opere letterarie italiane quantomeno di pari valore. Ho fatto il liceo negli anni settanta e I promessi Sposi mi hanno tormentato, con l'analisi del testo, la mandata a memoria di interi brani, l'individuazione dei personaggi come paradigmi di altrettanti "tipi" umani, quella gran noia della provvidenza etc. etc. Già allora era tutto così assolutamente inattuale in un'epoca in cui pensavamo di rivoluzionare il mondo e di seppellire tutti in una risata, figurarsi ora. Eppure mio figlio che frequenta il liceo oggi mi dice che quasi nulla è cambiato. Mi dispiace, perchè quel buonismo e quella retorica me le sono portate dentro e senza aver fatto la rivoluzione!"(Annalisa)

"Facciamo una distinzione: c'è il romanzo Promessi sposi studiato a scuola in modo obbligatorio, in giovane età e con la paura del voto e il romanzo Promessi sposi letto in seguito, spontaneamente, con il piacere di una buona lettura e ad una età un po' più avanzata. La distinzione non mi sembra poca cosa ! Non si può valutare un libro che si è costretti a leggere !!! e magari, dopo averlo studiato tanto, ci si becca un bel quattro e una bocciatura ! I promessi sposi è un romanzo per persone mature che affronta problemi morali, filosofici ed esistenziali e quindi va letto non in modo obbligato ma in modo spontaneo e per propria scelta"(nerebaudo48)

A voi le riflessioni cari studenti: menti aperte e colte consentono un adeguato futuro, e allungano anche la vita, si si..hai letto bene...allunga la vita: recentemente un'economista dell'University of California a Los Angeles, Adriana Llera Muney, ha dimostrato che ogni anno di studio in più si traduce nell'allungamento di 1,5 anni di vita. Adriana si riferisce al salutare incremento della scuola dell'obbligo, sostenendo che quanto prima accresce la cultura...più corrette e salutari saranno le scelte in seguito (non è che studiando a vita si diventi immortali :-). Al contrario la scarsa cultura come anche lo stress, la depressione e la sensazione di impotenza delle fasce sociali più disagiate, sono correlate a loro volta con la salute. La cultura conferisce invece una sensazione di maggior controllo sul proprio destino e consente di privilegiare la prevenzione fatta di scelte dello stile di vita. Come non citare a questo punto..."mente sana in corpore sano..."

Concludo con le parole del buon Manzoni: "il buon senso c'era ma se ne stava nascosto per paura del senso comune"  ERGO:...supera il limite scolastico-istituzionale se vuoi far la differenza! altrimenti...impara un bel mestiere e vai a far le pizze per il "badrone"...in compagnia della divina provvidenza :-)

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"L'idea della divinità, è l'idea di tutte le idee" - F. Schlegel

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