🕉️IL KALY YUGA È L'ERA DOVE IL MALE SI VESTE DI BENE 🕉️

🕉 La civiltà odierna deve tener conto di questo fattore per proseguire correttamente la sua evoluzione; perché nelle 'vesti del bene' oggi gli asura diventano educatori, politici, ed influencer di vario genere. Pertanto non bisogna credere alle apparenze, né tantomeno alle presunte evidenze.., gli obbiettivi da raggiungere sono le conoscenze. Con queste si sconfigge il male 🕉

Il Mio Grande Amore Parvati ॐ

ॐ Onore a Te, Divina Parvati Dolce Dea dell'Universo Sono in cammino verso di Te Dove sei?.. tra lo spazio temporale Sei n...

02 novembre, 2018

Purusa & Prakrti: Samkhya and Veda's knowledge

Everything is manifestation of the prakrti of the Lord, exactly like the heat and light of the fire. Heat and light are not different from the fire, but at the same time, heat and light are not the fire ******************************************Il Samkhya in breve: La filosofia Samkhya, ha influenzato in misura determinante le scuole militari. Infatti, specie in occidente, tutti i soldati si esprimono in Sattva. Così come tutte quelle persone a cui é stato dato di conoscere (imprenditori, politici e religiosi vari, per esempio) al contrario di quel che invece é stato omesso nelle scuole per tutti. Si deve vivere sotto la qualità denominata Sattva, non Tamas.. fate degli approfondimenti, per esempio qui: https://vaniquotes.org/wiki/Category:Prakrti Ho trovato interessanti anche le parole di G. Bertagni in merito al Samkhya e molto interessante é anche il video documentario che si può raggiungere cliccando sull'immagine sopra.
1. Purusha 2. Prakriti Purusha è il principio spirituale, eterno, cosciente e immutabile; non esiste un solo Purusha bensì innumerevoli, infiniti. Ogni individuo fa riferimento a un differente Purusha (anche Atman). Prakriti è la natura naturans e ha due forme: la prima è quella potenziale, inesauribile ed eterna, da cui scaturisce la seconda, la natura manifesta, l’universo con tutte le sue differenti energie e forme. La natura manifesta è in continua trasformazione e non è eterna, ciclicamente viene riassorbita e poi successivamente rigenerata da quella potenziale. La teoria è che tutto ciò che diviene manifesto sia già contenuto nell’aspetto immanifesto (l’effetto è già presente nella causa); ciò che mette in moto la manifestazione è la presenza, in Prakriti, di 3 tendenze fondamentali, i Guna, che stimolati da un contatto riflesso con il Purusha (non si capisce se uno in particolare o tutti assieme) entrano in azione e danno avvio al processo generativo. Il contatto tra Purusha e Prakriti è considerato simile a quello del riflesso di un raggio di luce in uno specchio, una semplice refrazione e non un accostamento. I due principi sono e restano separati. Da Prakriti e sempre rimanendo sotto l’influsso dei tre Guna inizia a manifestarsi la Buddhi o mente universale, una sorta di energia-materia estremamente raffinata da cui poi prenderà forma Ahamkara, il principio di individualità, e da questo, a cascata, gli altri elementi come vedremo nel corso della lettura delle strofe. In sintesi quella che viene presentata è una forma di dualismo inconciliabile, in cui Purusha è identificabile con l’essere, Prakriti con l’esistere; l’unica forma di liberazione è a questo punto data dalla comprensione di ciò che non è Purusha, cioè tutto, e la presa di residenza nella natura dell’essere. In realtà nel testo non è mai data negazione circa l’esistenza di un essere superiore, possibile punto di riunificazione delle due entità fondamentali; una tale omissione, in un testo così rigoroso e preciso, quasi maniacale, non può però essere considerata una svista e ha il valore di una presa di posizione. Per questo la filosofia Samkhya viene spesso considerata come atea. Qualche indicazione per la comprensione dei Guna Prakriti, nella sua forma non manifesta così come a ogni livello energetico della manifestazione, ha in sé, implicite, tre qualità o modalità, definite Guna e precisamente Sattva, Rajas, Tamas. Queste tre qualità sono sempre operanti in ogni manifestazione e non sono mai in equilibrio perfetto (che esiste solo nella Prakriti allo stato potenziale), ma l’una o l’altra sempre predomina. Il termine Guna indica legame e quindi connessione; rende perfettamente il concetto di interdipendenza dinamica che esiste tra ogni aspetto e manifestazione energetica dell’universo dove, in un meraviglioso e perfettamente organizzato equilibrio cosmico, ogni accadimento si riflette sul tutto e crea infiniti echi e adattamenti. Sattva Bianco, leggerezza, luminosità, trasparenza, apertura, movimento centrifugo, intelligenza e aspirazione superiore, tendenza all’alto come sinonimo di originario e divinità. Rajas Rosso, dinamismo, impulso, movimento, desiderio che si esprime attraverso l’azione, attività in ogni senso, compresa quella mentale. Rajas comporta il continuo passaggio da una situazione di equilibrio a una di squilibrio e viceversa. E’ il generatore del dinamismo universale. Tamas Nero, inerzia, inibizione, immobilità, oscurità anche psichica, pesantezza, forza centripeta, tendenza verso il basso come sinonimo di materialità e istinto. La coscienza e la mente sono prevalentemente Sattviche. L’energia sotto forma di calore, elettricità, radiazione e movimento è prevalentemente Rajasica. Gli oggetti del mondo fisico sono costituiti soprattutto da Tamas. La cascata evolutiva All’origine della creazione stanno due forze ugualmente eterne, i Purusha e la Prakriti (anche Pradhana), la sostanza primordiale da cui origina il manifesto in ogni sua espressione, fisica, energetica, funzionale e psichica. Purusha è cosciente ma non generante; Prakriti, e quindi anche tutto ciò che da lei origina, è invece inconscia ma ha il potere di generare (principio agente). La sua produzione è riducibile ai 23 Tattva (principi). Nella sua forma potenziale i 3 Guna sono in equilibrio, nella manifestazione sempre in condizione di differente squilibrio. Ciò che da origine alla manifestazione è un influsso di Purusha, un influsso fecondante ma indiretto, senza reale contatto, rappresentato con l’immagine del riflesso di un raggio di sole in uno specchio; per effetto di ciò si interrompe l’equilibrio dei Guna e inizia la produzione, ovvero appare l’universo fenomenico. Il primo Tattva a manifestarsi è Buddhi, anche Mahat o Maha Tattva, intelligenza o intelletto, tanto cosmica che individuale. Da Buddhi viene prodotto Ahamkara o senso di identità, da considerarsi come qualcosa di differente dall’ego personale, che è però una formazione conseguente e quindi in strettissima relazione. Questo senso di identità esiste anche in assenza di una storia personale ed è proprio di qualsiasi creatura vivente; è quella funzione che rende possibile il percepire se stessi come entità distinta dal resto dell’universo, quindi una funzione il cui elemento fondamentale è la capacità di creare e percepire confini. Dalla parte sattvica di Ahamkara prendono forma Manas (capacità di coordinamento e riflessione) e i cinque sensi di percezione (Jnanaendriya), con prevalenza rajasica i cinque sensi di azione (Karmaendriya). Buddhi, Ahamkara e Manas sono detti sensi interni; nel loro insieme prendono il nome di Citta (Yogasutra). Infine dal Tamas presente in Ahamkara prendono forma i 5 Tanmatra o elementi sottili, in ordine di generazione suono, contatto, forma, gusto e odore. Dalla combinazione indicata tradizionalmente come 50% di un elemento + ¼ del 50% di ogni altro derivano i Butha o elementi grossolani, etere, aria, fuoco, acqua, terra. Questi sono, secondo il Samkhya, i 25 elementi. Negli Yoga Sutra verrà inserito il ventiseiesimo, Ishvara, un Purusha particolarmente puro, riferimento e modello per gli Yogi. *************************FONTE: Gianfranco Bertagni/Materiale/Meditazione/Samkhya Correlati: Vaniquotes.org/Prakrti *** Cosmology video doc.

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"L'idea della divinità, è l'idea di tutte le idee" - F. Schlegel

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