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14 marzo, 2013

COSI' PARLO' ZARATHUSTRA - DEL NUOVO IDOLO

"Da qualche parte esistono ancora popolazioni e greggi, ma non da noi, fratelli miei; noi abbiamo degli Stati.
Stato? Che cosa è mai? Ebbene! Aprite le orecchie, perché sto per dirvi la mia parola sulla morte dei popoli.
Stato si chiama il più freddo di tutti i freddi mostri. Freddo anche nel mentire; una menzogna che lingueggia dalla sua bocca: 'Io, lo Stato, sono il popolo'.
È una menzogna! Creatori erano coloro che crearono i popoli e trasmisero in loro una fede e un amore: e così servirono la vita.
Ma distruttori sono questi che tendono trappole e le chiamano Stato e vi appendono sopra una spada con cento avidità.
Dove esiste ancora un vero popolo, questi non ammette Stato, che anzi odia come una iettatura e un peccato contro il costume e il diritto.
Io vi do questo segno: ogni popolo parla il suo linguaggio del bene e del male: il vicino non lo cornprende. E quello infatti un parlare che si è inventato da sé, secondo il costume e il diritto.
Ma lo Stato mente in tutte le lingue riguardo al bene e al male: mente, qualunque cosa dica; e anche ciò che ha lo ha rubato. Tutto in lui è falso; eon denti rubati morde, il mordace. Persino le sue interiora sono false.
La corruzione delle espressioni sia del bene che del male è il contrassegno dello Stato. Invero questo contrassegno indica volontà di morte. E in realtà, attrae i predicatori di morte!
Molti, troppi sono stati messi al mondo: per i superflui è stato creato lo Stato!
Guardate, dunque, come esso li alletta, i superflui! Come li inghiottisce e li mastica e li rimastica!
'Sulla terra nulla vi è più grande di me: io sono il dito ordinatore di Dio': così rugge la belva. E cadono in ginocchio non soltanto coloro che hanno lunghi orecchi e vista corta!
Ohimè, anche a voi, grandi anime, mormora le sue tristi bugie! Ohimè, individua i cuori ricchi, che si sanno prodigare!
Sì, ha individuato anche voi, o vincitori dell'antico Dio! Voi vi siete stancati nel combattimento, e ora la vostra stanchezza serve al nuovo idolo!
'Desidera circondarsi di eroi e uomini d'onore, il nuovo idolo! Ben volentieri si delizia della luce solare delle coscienze pulite, la fredda bestia!
Tutto vi vuole dare, se voi lo adorate, il nuovo idolo: così acquista la magnificenza delle vostre virtù e lo sguardo dei vostri occhi orgogliosi.
E con voi egli vuole adescare le moltitudini in eccesso! È un'opera infernale che così è stata inventata, un cavallo di morte, tintinnante nelle guarnizioni di onorificenze divine! -
Una morìa per molti è stata così ideata, che si pavoneggia come vita: ma in realtà è un servizio reso dal cuore a tutti i predicatori di morte!
Ecco lo Stato, dove tutti bevono veleno, buoni e cattivi: lo Stato, dove tutti si perdono, buoni e cattivi: lo Stato, dove il lento suicidio di tutti si chiama 'vita'.
Guardateli, questi superflui! Essi si rubano le opere degli inventori e i tesori dei saggi: chiamano istruzione il loro furto, e tutto diviene per causa loro malattia e sconcezza!
Guardateli, questi superflui! Sono sempre malati, vomitano la loro collera e la chiamano 'giornale'. Si divorano l'un l'altro e non riescono neppure a digerirsi.
Guardateli, questi superflui! Si procurano ricchezze e con queste divengono più poveri. Vogliono autorità, e prima ancora la leva del potere, molto denaro; gli impotenti!
Guardate come si arrampicano, le agili scimmie! Si avviticchiano l'una sull'altra e così si trascinano nella melma e nell'abisso.
Tutti vogliono giungere al trono: questa è la loro follia; come se la felicità fosse sul trono! Spesso sul trono c'è invece la melma; spesso anche il trono è ñella melma. -
Tutti pazzi e scimmie, tutti sovreccitati. Il loro idolo, la fredda bestia, puzza: tutti puzzano per me, gli idolatri.
Fratelli miei, volete forse asfissiare nelle, esalazioni delle loro bocche e della loro avidità? Piuttosto rompete la finestra e balzate all'aperto.
Fuggite sulla strada al cattivo odore! Fuggite l'idolatria dei superflui!
Fuggite sulla strada al cattivo odore! Fuggite dal vapori di questi sacrifici umani!
Ancora oggi la terra è libera per le grandi anime.
Liberi sono anche molti luoghi per i solitari e le anime gemelle, intorno a cui soffia l'odore di tranquilli mari.
C'è ancora una vita libera per le grandi anime. Chi poco possiede, tanto meno è posseduto.
Dove lo Stato finisce, comincia l'uomo che non è superfluo: comincia il canto della necessità, la melodia singolare e irrepetibile.
Là dove lo Stato finisce, guardate dunque là, fratelli miei! Non vedete l'arcobaleno e il ponte del Superuomo?"
Così parlò Zarathustra.

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"L'idea della divinità, è l'idea di tutte le idee" - F. Schlegel