Un saluto alla mamma, accompagnato da un racconto di un'illuminante storia, la vita di Shoun, un insegnante di Zen Soto; i vegetariani Sacerdoti Zen.
Madre aldilà di tutto avrei piacere solo che ricordassi tutto quello che ti ho insegnato in questi anni; la salute sopra a tutto ed i viaggi li metto al fianco: l'occhio vuole la sua parte, sempre, non dimenticare; non dimenticare che si tratta di un lato che la tv non è in grado di fornire; l'uomo si è allontanato dalla Natura, è ora di comprendere quanto importante sia tornare ad apprezzarla, visitandola ed ammirandola di persona, perchè no? serve solo la volontà.
Arrivederci madre.. purtoppo non sono riuscito in questo tempo a portarti in meditazione con me, viste che, mannaggia.. ultimamente trovo un pò di "difficoltà" in merito.. io stesso!!; comunque.. ti voglio bene e ti aspetto in Tunisie, ricorda.. un buon giorno alle piante non guasta mai ;-)
Shoun e sua madre
Shoun diventò un insegnante di Zen Soto. Faceva ancora i suoi studi quando gli è morto il Padre, lasciando l'anziana madre affidata alle sue cure. Tutte le volte che andava in una sala di meditazione Shoun portava con sè la madre. Da quando essa lo accompagnava, però lui nei monasteri non poteva più vivere con i monaci. Sicchè le costriva una casetta e si prendeva cura della madre.
Copiava sutra e poesie buddhiste, e in questo modo guadagnava quel poco di che vivere.
Quando Shoun comprava un pò di pesce per la madre, la gente rideva di lui, perchè a un monaco è vietato mangiare pesce. Shoun non se ne curava. Ma a sua madre dispiaceva che gli altri ridessero del figlio. E infine disse a Shoun: "credo che mi farò monaca. Posso diventare vegetariana anch'io". Così fece, e cominciarono a studiare insieme*
Shoun era appassionato di musica ed era un virtuoso dell'arpa, strumento che anche sua madre suonava. Nelle notti di pleniluvio avevano l'abitudine di suonare insieme (che carini.. per addolcire l'atmosfera)
Una notte una giovane signora passò davanti alla sua casa ed udì la musica. Profondamente commossa, invitò Shon la sera dopo in casa sua perchè suonasse per lei. Shoun accettò l'invito. Dopo qualche giorno incontrò la giovane signora e la ringraziò della sua ospitalità. Gli altri risero di lui. Era andato in casa di una donna di piacere (e allora??).
Un giorno Shoun andò a fare una conferenza in un tempio lontano. Tornò a casa dopo qualche mese e trovò che la madre era morta.
Gli amici non sapevano dove rintracciarlo, e il funerale si stava celebrando in quel momento. Shoun si avvicinò e picchiò sulla bara col bastone. "Mamma, tuo figlio è tornato" disse. "Sono contenta di vedere che sei tornato, figlio." rispose Shoun per la madre. "Si, sono contento anch'io" disse Shoun. Poi annunciò a quelli che stavano intorno a lui: "la cerimonia funebre è finita. Potete seppellire il corpo".
Quando fù vecchio Shoun sapeva che la sua fine era prossima. La mattina chiese ai suoi discepoli di radunarsi intorno a lui e disse che sarebbe morto a mezzogiorno. Bruciando incenso davanti ai ritratti di sua madre e del suo vecchio maestro, scrisse una poesia:
"Ho vissutto sessant'anni come meglio potevo. Facendo la mia strada in questo mondo.
Ora la pioggia è cessata, le nubi scompaiono, il cielo azzurro ha una Luna piena."
I suoi discepoli si raccolsero intorno a lui, recitando un sutra, e Shoun spirò durante l'invocazione.
* Un pò quel che facevamo noi, o cercavamo di fare per certi contesti, a parte un paio di "incidenti".. ma puoi continuare anche da sola, ci sono altre cento storie Zen nel libro sul davanzale, può essere un buon inizio, ed anche tutti gli altri argomenti, sarebbe bene portarli avanti per una crescita, o elevazione mentale se preferisci, ormai necessaria a tutti, come sovente abbiamo citato nelle nostre conversazioni ;-))
Ps. ho scelto questa storia poichè ha delle analogie con la nostra famiglia, anche se Io, ho diversi compiti come ben sai, peccato solo perchè i sacerdoti Zen di solito, sono famosi per la loro longevità.. addirittura 120 anni!.
Un abbraccio madre, Tunisie.. J'arrive ;-)
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