La parola è importante più di quanto si possa pensare; l'uomo colto ha questa conoscenza.

Introduzione: Il 25 Dicembre mi trovavo a gironzolare per gli ospedali torinesi alla ricerca dell'avatar di Parvati. Come già raccontato in passato, si tratta della ragazza che per anni aveva lavorato per l'impresa di pulizie che si occupa di lavare le scale nel mio civico - ed adiacenti -, fin quando sparì, subito dopo che venivo a conoscenza di chi si trattasse, non veniva più portata al lavoro. Le divinità mi illuminarono, e la settimana successiva non apparve più, ripeto, ed al suo posto tentarono di confondermi le idee portando una ragazza più o meno somigliante. Sono passati ormai dei mesi da allora ed il proprietario dell'agenzia nega se pur era stato scoperto a seguito della nostra prima conversazione in merito. Questa parte l'avevo già spiegata in precedenti pubblicazioni. Il problema è che, essendo io un 'intoccabile', si sfogano su di lei nel tentativo di fermare me. Mi spiego meglio e poi arrivo all'inganno radicato nei linguaggi. A seguito di alcune mie esternazioni in merito ai mafiosi torinesi esposte poco tempo fa ( che in realtà si tratta più che altro di napoletani connessi alla famiglia Agnelli ) su internet, e subito dopo la mia visita presso il corpo dei vigili urbani di zona (24/12 mattina) Vallette, ove andai a dire che ero esausto della pressione esercitata su di me da parte della famiglia che dimora sopra il mio appartamento, fecero passare per la mia testa la seguente frase: 'bravo, adesso vai a raccogliere tua moglie in ospedale'. Si, perché ovviamente dovetti dare una spiegazione in merito al perché, tale famiglia, ce l'avesse tanto con me, e dunque portai gli agenti a capire che avevano davanti proprio una divinità. Sono rimasto molto soddisfatto di aver fatto della conversazione con l'agente donna, molto colta, di cui purtroppo, dimenticai di chiedere il nome. Dunque il giorno dopo, andavo a visitare il pronto soccorso del Maria Vittoria, poi passai dai carabinieri per sapere se vi era stata una violenza fisica nei confronti di una donna nel pomeriggio del giorno prima, ed infine andai anche all'ospedale di Rivoli, dove però mi veniva chiesto il cognome della ragazza che io non so, tuttavia un infermiere di turno mi assicurò che ieri, nessuna ragazza con i capelli lunghissimi era entrata in pronto soccorso nel periodo del suo turno di lavoro che andava dalle 15,00 alle 22,00. Non potendo far altro che credere, mio allontanai, se pur non convinto, tornando a casa. E' vero che io comunico con lei 'metafisicamente', ma è anche vero che le nostre conversazioni sono limitate e talvolta viziate. Ci sono cose che lei non mi può dire altrimenti ne subisce le conseguenze, altre che di fatto derivano da terzi , i quali si spacciano per lei, un mezzo casino.. insomma. Ecco perché non conosco il cognome del suo avatar. Ed ecco perché non ottenni alcun risultato se non una giornata passata a gironzolare per la città in autobus, tra due 'pronto soccorso' ed una stazione dei carabinieri. Ne concludevo, essendo un abitudine essere presi in giro proprio il giorno di natale, che si trattasse di una menzogna. E' anche vero però, che il giorno dopo, ossia oggi, la famiglia sopra il mio appartamento, faceva le valige (Brahma.. questa è per te, amore mio). Chissà se questo allontanamento sia dovuto ai vigili urbani che magari siano intervenuti immediatamente, o peggio, che si tratti del Marangoni Andrea, l'uomo che mette le mani addosso all'avatar di Parvati. Non mi stupirei. Odia me, odia le donne ed odia le divinità. A breve la verità emergerà, per in quanto io rimango sereno (beh.. più o meno sereno), intanto il Marangoni decideva di lasciarmi un 'regalo': tornato a casa dai vigili urbani mi accorgevo del danno alla porta d'ingresso di casa dove ho appeso in seguito un messaggio 'd'amore'. Un po come i buddisti contro la Cina, io faccio la guerra così:

Adesso, terminata l'introduzione, veniamo ai 'linguaggi'. Ero nell'autobus in direzione di Rivoli e non potei fare a meno di udire una conversazione telefonica in arabo, da parte di un ragazzo. In passato ero stato in Marocco ed anche in Tunisia dove ebbi modo di apprendere qualche parola di questa lingua non facile. Notavo dunque che il ragazzo, in una conversazione di circa 10/15 minuti, inseriva la frase 'inshallah' ripetutamente che significa 'se allah vuole'. Una consuetudine nella lingua araba infatti anche in Marocco mi ero accorto che tale espressione era sulla bocca di tutti. Peccato che allah non esiste. Nel viaggio di ritorno invece, salivano sull'autobus due ragazzi italiani che, parlando tra di loro, uno dei due aveva l'abitudine di inserire 'porco dio' nelle sue frasi cpsì, come se nulla fosse. Siccome ciò mi infastidiva al quanto, poiché sarei io quel 'porco Dio', Shiva, li ripresi indirettamente quando all'ennesima esclamazione borbottai ad alta voce un bel 'eh ridaglie' che il ragazzo percepì e terminava di offendere. La domanda è: com'è successo che un dio che non esiste sia entrato 'amorevolmente' nella lingua araba? Lingua più diffusa dell'inglese per intenderci, mentre, nella lingua italiana, altrettanto comune (non era la prima volta che mi capitava di sentire frasi contenenti l'insulto a Dio) è il citare Dio così, come se nulla fosse, sulla base di un insulto?. in altre parole è stato reso comune insultare colui che ha creato, in pratica, tutto quello che conosci, compresa la tua anima fatta eccezione per lo spirito di provenienza dalla Luce, e l'amore, il rispetto vanno ad un 'eggregoro'?; lo si può al limite definire così, tale allah; resto basito. La parola è IMPORTANTE!!!