Guerra, vita e amore di Giuseppina Montalbano

Esempio di vita di una divinità incarnata, a causa di: massoneria, gesuiti e la collaborazione del 'vicinato' che amo definire i 'templari moderni', ovvero i conservatori del segreto proprio sulle divinità incarnate grazie alle quali si manifesta il mondo materiale (anche la fisica moderna conferma, quoto David Bohm: in breve, si consiglia la lettura del libro di M. Teodorani, 'Bohm, la fisica dell'infinito', dov'egli esprime chiaramente questo dato di fatto). ¶∆¶∆¶∆¶∆¶∆¶∆¶∆¶∆¶∆¶∆¶∆¶∆¶∆¶ Pag. 55 del libro -->: Dopo tre anni dalla morte di mia madre, morì mio padre, per me é stato un vero secondo dolore perché mio padre morì solo a casa sua [in vero era in affitto, neanche una casa poté comprarsi il nonno, al quale non pagarono neanche la pensione di guerra.. ma venne 'onorato' cavaliere d'Italia], ed io sono rimasta col mio terribile dolore al cuore, non avendo un marito buono e comprensivo [ieri come oggi, le persone che ci affiancano nella vita sono parte dei programmi delle due organizzazioni poc'anzi citate inclusi alcuni residenti intorno alla mia abitazione che si occupano di tenerci sotto controllo e lo fanno anche con l'uso di sostanze chimiche che ci obbligano a respirare e sono altresì collegati tramite i microchip che clandestinamente ci venivano inseriti dai medici nel capo] sentivo ancora di più il dolore, infine perché piangevo per la morte di mio padre, mio marito mi voleva gettare dalla finestra, ed io mi misi a gridare aiuto!. A quegli urli squilló il telefono, così mi salvati, superai il mio dolore amaramente, amaramente, e sono pentita di non avere ascoltato i miei cari genitori; essi mi volevano lasciare signora a casa loro [poiché non potevano dire la vera ragione]. A questo punto miei cari lettori ho fatto molto male a fare di testa mia, la mia vita guerra. Il primo matrimonio davanti ai miei occhi é fango, il secondo matrimonio davanti ai miei occhi é veleno. Mi accorgo che gli anni trascorrono veloci, penso che per me é stata una vita catastrofica, mi sento sola, senza un ó di calore, vivo con questo marito una vita allucinante, non mi da alcun sostegno morale e materiale, ogni giorno mi insulta con ingiurie ed offese, ed io per non buscarle taccio. Sono una condannata a vita, la mia salute ogni giorno peggiore, e lui che mi dice:"non sei ancora morta?" [alla fine é 'morto' prima lui]. Mi manda fuori di casa al freddo, al ghiaccio, mi ha fatto dormire anche nelle scale di casa, aspetta la mia fine. Dio mio che cosa ho fatto per meritare tanto male? Non voglio farla finita perché [...]; la mia vita non ha prezzo, anche se la disperazione é grande ed il pensiero di farla finita mi assilla. Ho lavorato una vita [durante la seconda guerra mondiale Le facevano costruire proiettili al tornio presso l'Ansaldo di Genova. In altre parole, si facevano fare proiettili da una divinità in balia della sorte, una sorte pre-impostata], ho una pensione molto bassa per cui devo vivere in questa casa [guarda un po.. le stesse tattiche che mi mettono nella medesima condizione: non mi fanno lavorare dopo avermi privato di tutto ciò che mi sarei guadagnato con oltre 20 anni di operato, ed ho una dottoressa che vuole darmi l'invalidità al fine di ottenere la pensione minima. Cioé, dopo 20 anni di lavoro, dopo aver girato mezzo mondo, parlo quindi cinque lingue, se prendo in mano un ristorante lo faccio decollare, ma a Torino mi vogliono 'invalido'. Ah dotto', invalida é tua sorella!]... "per cui devo vivere in questa casa" con quell'animale di mio marito; almeno non pago la pigione. Lui é senza cuore [ed anima, quindi senza sentimenti], vive come un animale randagio, ogni giorno é ubriaco fradicio, passa da una betola all'altra fino alle ore piccole. Dopo molti anni di duro lavoro la mia vita si svolge in questa maniera, al mattino devo state fuori per non infastidirlo, vado a prendermi un cappuccino caldo, perché a casa non posso scaldarmi un po di latte altrimenti mi tira tutto addosso, gridando con parole molto volgari. Torno a casa, il mio pranzo é composto di un panino ed una scatoletta di fagioli, la cucina é chiusa a chiave perché lui quando pranza non vuole farsi vedere. Si accende la stufa e sta al caldo, verso le quattro apre la cucina ma prima spalanca le finestre e chiude la stufa. Quando é tutto freddo io posso entrare, lui esce con altri ubriaconi, passa da una betola all'altra. Spesse volte torna all'improvviso per vedere se accendo il gas o la stufa, lui ha avuto parecchie denunce dai miei genitori, dai vicini, da me per tutte le botte che mi dà, perché non ha mai pensato al mio mantenimento, ma è stato tutto vano [un po come tutte le mie denuncia dal momento in cui chi ci persegue controlla le forze dell'ordine]. Mi rimane solo il dolore e la disperazione, i miei figli sposati hanno famiglia, non pensano a me, nemmeno nelle feste [...] che le passo per le strade e al cimitero davanti alla lapide dei miei genitori. Gli parlo di tutte le mie pene, con tutto ciò io amo i miei figli perché sono il mio sangue, fanno parte della mia carne, per me è solo tutto dolore e disperazione ma io perdono, anche se non ricordano di avere una madre che soffre tanto tanto, sento che il mio cuore cede ogni giorno di più, che grande vuoto per me, apro il mio animo con qualche amica buona, che mi comprende, ascolta tutte le mie sofferenze, penso che nessuno possa più aiutarmi da questa sofferenza, troverò pace solo nella morte. [...] nel mio dolore Dio mi diede un dono per le mie qualità di poesie, un regista mi mise davanti alla telecamera di Telegenova. Io recitai le mie poesie sul palcoscenico davanti ai telespettatori; nel mio dolore mi hanno visto alla televisione. Tutto questo avvenne prima che uscisse il libro di poesie al mondo dal titolo:"La mia vita se ne va resta il ricordo del mio amore" edito dall'editore Vincenzo Lo Faro. Chissà chissà se il mio dolore un giorno avrà un grande profumo al mondo come il mio mondiale di poesie. Chissà chissà se la mia vita se ne va e resta l'amore mio al mondo. "Guerra, vita e amore", chissà se un giorno un regista un film di me farà. ¶∆¶∆¶∆¶∆¶∆¶∆¶∆¶∆¶∆¶∆¶∆¶∆¶∆¶∆¶∆¶∆¶∆ Caro Visnhu, nessuno di te un film mai farà, ma la mia promessa é questa: si chiama giustizia. Oggi in queste condizioni é sottoposta la Dea dell'universo e poco importa la mail in merito, che scrivevo ed inviavo al questore, se io reagisco anche solo scrivendo, Lei prende le botte, ecco perché non completo l'articolo precedente dal titolo, " controllo delle finanze", in esempio. Il cielo é collegato immancabilmente con le divinità, non a caso Genova stava sprofondando nel fango e non a caso, dopo aver pubblicato una parte dell'articolo appena citato, in conseguenza si é scatenato un forte temporale in tutta Europa! Cribbio, stiamo parlando della Shakty, della Dea dell'universo; il quale senza di Lei, sarebbe come un oceano senza moto, ovvio che si scatenano i temporali quando la picchiano, anche se poi li fanno passare per normali situazioni. Non é così! Anche io mi accorgevo sin da giovane del collegamento tra il mio umore e stato di salute, con gli eventi climatici! Giustizia o fine di tutto, o anche questo fatto non é ancora sufficientemente chiaro?! Lo sarà quindi a cose fatte?