Da circa due mesi mi trovo costretto a portare con me tutte le mie scorte di cibo. Se le lascio a casa, vengono contaminate, e c'è persino chi tenta di accedere al mio zaino con lo stesso intento. È il secondo mese consecutivo, infatti, che qualcuno riesce a mettere mano alla mia borsa. Sebbene riconosca di avere una certa responsabilità in queste due situazioni, non posso ignorare ciò che vedo come un evidente legame con l'uso della scopolamina, una sostanza che viene usata per tormentarmi in modo costante e capillare. Oggi voglio proprio soffermarmi su questo tema: la scopolamina. In breve si tratta di una sostanza nota per ridurre le difese mentali. È uno dei principi attivi dell'Atropabelladonna, affiancata dall'atropina. Quest'ultima, a basse dosi, trova impiego in ambito medico, mentre a dosaggi elevati può diventare letale. L'atropina colpisce il sistema nervoso, insieme alla scopolamina eseguono un'azione avversa ai neurotrasettitori. Tuttavia, questa arma pare essere "democratica". Questo è ciò che preoccupa. Preoccupa il suo impiego da parte dello stato italiano per finalità di manipolazione mentale. La scopolamina ha un forte potere che abbassa il livello di coscienza ed è utilizzata, tra l'altro, dai servizi segreti come una sorta di siero della verità. La sua efficacia è tanto sorprendente quanto inquietante. Apro una parentesi per condividere una storia vera che mi è stata raccontata dalla proprietaria di una libreria nel centro della città. Era il periodo in cui avevo scoperto di essere vittima della scopolamina e mi stavo documentando a riguardo. Quando le chiesi se conosceva la Belladonna, si lasciò sfuggire un racconto e mi disse che, tempo fa, a Torino c'erano individui che derubavano i commercianti utilizzando proprio la scopolamina. In breve, due uomini di origine indiana entravano in un negozio verso l'ora di chiusura. Diffondevano nell'ambiente la sostanza e, tramite un semplice dialogo, riuscivano a persuadere il titolare a consegnare loro l'incasso. Solo dopo alcuni minuti la vittima si rendeva conto di quanto accaduto, ma a quel punto era troppo tardi. Spero che questa storia possa servire a comprendere meglio la potenza di questa sostanza, che usata in modo criminale si rivela un'arma davvero insidiosa. ________________________________________________________ Dunque, qualche giorno fa ero in un negozio specializzato in sigarette elettroniche, alla ricerca di un modo per proteggere il mio organismo dagli effetti di questa sostanza subdola. Purtroppo, in maniera distratta, avevo lasciato lo zaino in macchina. Considerando che l’auto era aperta a causa del caldo e della presenza dei miei cani - che tutto fanno tranne che la guardia -, la dimenticanza era comunque significativa perché in una situazione che mi vede costretto a proteggere il cibo 24h su 24, non lo si può dimenticare. Però non posso fare a meno di collegare questo episodio al livello di scopolamina che avevo subìto poco prima al parco e molto prbabilmente anche all'arrivo al parcheggio di fronte al negozio (dove venivo avvicinato da un marocchino). La scopolamina viene utilizzata contro di me fin dalle prime ore della giornata, perseguitandomi incessantemente ovunque vada con speciale attenzione nei momenti prima che entro nei supermercatri, nei negozi in generale ma anche in qualsiasi altro posto dove la mente necessita della sua brillantezza per dei confronti verbali. Essendo una sostanza inodore e trasparente, risulta particolarmente semplice da impiegare per chi ha cattive intenzioni nei miei confronti, ma la nicotina può contrastare gli effetti della scopolamina stimolando la produzione di dopamina nel cervello, ragion per cui ne sono alla ricerca. Tuttavia, mi sono reso conto che anche in questo ambito c’è un alto grado di ostilità organizzata. Infatti trovare pod di ricarica senza adulterazioni è ormai un’impresa quasi impossibile in questa città. Ed anche nel negozio di cui parlo, dove acquistai un kit completo, in realtà mi stavano attendendo e mi venne dato del liquido privo di nicotina, ben contaminato da rendere il prodotto inutilizzabile. Nel contempo il marocchino, che si fece passare per un parcheggiatore, metteva mani nel mio zaino dentro l'auto. Un'operazione riuscita alla perfezione, grazie all'uso della scopolamina, ma anche alla geolocalizzazione offerta dal sempre presente microchip, sono riusciti a prendere due piccioni con una fava, facendomi acquistare un altro pod delle sigarette elettroniche e contaminando per la seconda volta in due mesi le scorte alimentari conservate nello zaino. L’ultima volta che ero riuscito a procurarmi una ricarica genuina è stato solo grazie a un’uscita fuori città non programmata. Mi trovavo in un piccolo paese di provincia quando, entrando per caso in una tabaccheria, avevo finalmente trovato ciò di cui avevo bisogno. Qui a Torino, invece, nemmeno i self-service 24 ore su 24 sono affidabili, nei miei confronti. Non è una semplice coincidenza; sono certo che ci sia un disegno preciso e strategico volto a impedire qualsiasi forma di protezione attraverso questo metodo funzionale; questo perché temono e non poco la mia intelligenza ma soprattutto perché stanno cercando di ostacolare per l'ennesima volta una mia attività lavorativa. O comunque noto che questa è ciò che ha fatto scattare le operazioni di contaminazione del cibo. In realtà lo stesso vale anche per il tabacco tradizionale. Dopo aver rinunciato ai pod delle sigarette elettroniche, poiché tanto dovrei andare fuori città per trovarli originali, ho provato a tornare al tabacco organico senza additivi, da utilizzare con cartine e filtri ecologici. Era quantomeno un compromesso accettabile, eppure, anche qui, ho riscontrato un evidente sabotaggio: attualmente ho in casa sei pod e due confezioni di tabacco totalmente inutilizzabili perché contaminati. Dietro tutto questo si cela qualcosa di grande: una lotta continua contro ogni tentativo di difesa o mitigazione degli effetti della scopolamina. A prescindere dal metodo scelto, sembra sempre esserci un ostacolo deliberato e sistematico che rende impossibile proteggersi adeguatamente. Per concludere, vorrei ribadire la ragione per cui mi trovo recentemente a dover affrontare queste difficili circostanze. È vero, come dicevo, che l'uso di questa sostanza chimica è una questione che mi accompagna da tempo. Tuttavia, il verificarsi sporadico di questo fenomeno, associato all'adulterazione di alimenti e nicotina, è mirato indubbiamente a ostacolare l'attività online che ho intrapreso. Infatti tali circostanze difficili iniziarono proprio all'inizio dell'attività, come puntualizzavo nell'articolo di recente pubblicazione: "Le armi di guerra in democrazia - Persecuzione e abusi perpetrati dallo stato italiano, come e perché". Tale attività, infatti, è attualmente in sospeso poiché le risorse finanziarie necessarie per le strategie di marketing vengono invece destinate alla ricompra di cibo soprattutto, ed anche della nicotina, poiché vengono sistematicamente contaminati. Mentre i responsabili rimangono lì, placidamente, a suonare le campane e a perpetuare l'ignoranza che alimenta la schiavitù del popolo. Ed intanto, il loro piccolo esercito di cittadini, spinto forse dall'ignoranza o da una cattiveria radicata nello spirito, non manca mai nei luoghi che frequento, pronto ad agire nuovamente.
🕉️🕉️🕉️🕉️🕉️🔱🔱🔱 NULLA ESISTE CHE NON SIA ŚIVA (Svacchanda Tantra) 🔱🔱🔱 - YOU ARE THE SUPREME BRAHMAN, GREATER THAN PRAKRITI AND PURUSA, THE MATERIAL AND ACTIVATING CAUSE OF THE UNIVERSE - Siva Purana Vol.1 Chapter 41-3🔱🔱🔱🕉️🕉️🕉️ 🕉️🕉️
Il Mio Grande Amore Parvati ॐ
ॐ Onore a Te, Divina Parvati Dolce Dea dell'Universo Sono in cammino verso di Te Dove sei?.. tra lo spazio temporale Sei n...
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
La situazione continua a presentare sviluppi intricati. Le contaminazioni dell'aria che respiro con atropina e scopolamina, come già segnalato, persistono senza sosta. Tuttavia, ciò che emerge di recente è un’attenzione ossessiva nel negarmi l'accesso a sostanze utili per stimolare la dopamina, utile per contrastare gli effetti delle suddette sostanze. Mi riferisco in particolare alla nicotina, argomento approfondito nell'articolo. Ecco quindi i nuovi aggiornamenti.
RispondiEliminaCome già indicato, l’attenzione si è estesa anche a quelle che definisco "armi di difesa". Questo atteggiamento ha portato alla compromissione di sei pod per sigarette elettroniche e tre pacchi di tabacco, tutti regolarmente acquistati ma risultati inutilizzabili perché adulterati. L’ultimo episodio risale a oggi, con un pacchetto di tabacco che, come i precedenti, non è utilizzabile a causa di manipolazioni evidenti.
Risulta quindi chiaro l’impegno profuso nel tentativo di impedirmi l'utilizzo di una qualsiasi arma di difesa. Non è questione di colpire figure percepite come una minaccia al sistema, come personaggi politicamente scomodi o di altro genere. Qui si parla piuttosto di mascherare vere e proprie forme di tortura, che sono totalmente ingiustificabili in un contesto che si dichiara democratico, specie se perpetute dallo stato stesso.
L’operazione sembra particolarmente metodica: tutti i tabaccai della città, o almeno quelli situati nella mia area di residenza e nei luoghi che frequento, inclusi i negozi di sigarette elettroniche, sono stati riforniti appositamente di prodotti adulterati in previsione del mio arrivo. Non trovo altra spiegazione. Non sia mai che io possa sfuggire agli effetti della tanto "amata" scopolamina! Dirà sarcasticamente chi orchestra questa tortura. Tuttavia, malgrado gli sforzi rivolti contro di me, noto che col tempo e con il piccolo sostegno che ricevo dal caffè e dalla nicotina, sto riuscendo gradualmente a fronteggiare tali difficoltà.
Questo spiega l’insistenza mirata anche contro quei pochi elementi che potrebbero offrirsi come difesa nei confronti dell’atropina e della scopolamina. Una determinazione che si associa al silenzio che ancora avvolge quanto sto descrivendo in questo blog. Ma se questa situazione non verrà interrotta immediatamente – inclusi i gesti tanto vili quanto meschini di contaminare cibo e acqua da me acquistati – non esiterò a rendere le informazioni note ai concittadini
"Questo atteggiamento ha portato alla compromissione di sei pod per sigarette elettroniche e tre pacchi di tabacco, tutti regolarmente acquistati ma risultati inutilizzabili perché adulterati". Faccio una correzione: non credo si tratti di adulterazione, ma di contaminazione
EliminaLe vicende che sto attraversando non si limitano alla manipolazione di beni di consumo quotidiano come cibo, acqua e tabacco, ma includono anche un goffo tentativo di diffamazione. Questo attacco si basa su presunti problemi economici a me attribuiti, presentati come conseguenze di questioni personali e non come risultato delle pressioni esercitate su di me, che mi inducono, ad esempio, a dover acquistare più volte gli stessi alimenti(dei quali comunque sono conservati tutti gli scontrini) . Si tratta di un’ulteriore strategia subdola che intendo affrontare con chiarezza. Un aspetto particolare del sistema statale italiano, storicamente filtrato dall’influenza della Chiesa – che sono i principali responsabili delle persecuzioni subite dalla mia famiglia – sembra essere quello di separarmi dai miei Akita. In passato hanno ottenuto qualche successo in questo senso, ma vedo che i tentativi continuano con costanza.
RispondiEliminaIl loro piano pare mirare a mettermi in difficoltà economica al punto da rendermi impossibile garantire il sostentamento dei miei sei cani, per poi intervenire fingendo di agire per il loro "bene". In realtà, nonostante queste pressioni, continuo a gestire la situazione senza privazioni per me o per i miei cani. Sebbene riescano a infliggermi qualche limitazione pratica, come ridurre la frequenza delle nostre escursioni fuori città, nulla di tutto ciò compromette il nostro benessere generale.
Tuttavia nell'aria c'è qualcosa di strano, intorno a casa. Sono certo che la loro strategia preveda il coinvolgimento di una collaboratrice residente nelle vicinanze della mia abitazione, incaricata di contribuire alla costruzione di un’apparente situazione critica che mi riguarderebbe. Dunque questo è lo scenario: mi occupo regolarmente della manutenzione sia del mio giardino privato sia di una collinetta adiacente, spazi condivisi con altri residenti ma che utilizzo spesso con i miei cani.
In questo contesto si è fatta avanti una maestra della scuola pubblica del quartiere, ossia la collaboratrice. Dopo mesi di indifferenza nei miei confronti, ha improvvisamente iniziato a cercarmi, salutarmi e persino proporre, in modo insistente, una raccolta fondi tra i vicini per ringraziarmi del lavoro svolto sulla collinetta. Però, la cosa strana, è che mi ha fermato più e più volte per ripetere tale pensiero, e continua senza concretizzare.. Ho ripetutamente chiarito che non era necessario alcun compenso, poiché il mio impegno nasce dall’amore per la natura e dal desiderio di godere di questi spazi insieme ai miei cani.
Tuttavia, la sua insistenza mi è sembrata sospetta, al punto da farmi pensare a secondi fini nascosti. La donna ha continuato a presentarsi più volte, reiterando la stessa offerta, dando l'impressione di voler ottenere una risposta precisa da me che potesse essere usata contro di me -tecnica famosa tra il repertorio di questo stato -. La volta precedente, che era già la terza se non la quarta volta, si avvicinava insieme ad un'altra donna per ripetere ancora che stava raccogliendo i soldi per...bla..bla...bla ed io ripetevo ancora una volta che non era il caso. Oggi, dopo aver notato che usava il telefono in modo anomalo – probabilmente con un ascoltatore della nostra conversazione –, ho deciso di darle il contento. Quando ha rilanciato per l'ennesima volta l’idea del denaro, ho accettato, spiegando che mi sarebbe tornato utile dato che il comune ha chiuso un’area dove acquistavo carne per i miei cani e ora devo ricorrere al supermercato, affrontando costi più alti. Per rafforzare la sua narrativa, le ho chiesto espressamente di inviarmi un SMS invece di un messaggio WhatsApp, adducendo un problema tecnico al mio schermo come motivo.
continua...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaTuttavia, la conclusione di questo scritto si differenzia dal consueto. Già, perché ora è giunto il momento del confronto, finalmente. Non perché le recenti nefandezze mi abbiano spinto a questa decisione; probabilmente queste sono state messe in atto, certo, per ostacolare un'attività lavorativa che avrebbe potuto garantire risorse utili ad affrontare meglio tutto questo contesto. Tuttavia, ho la netta sensazione che la Chiesa abbia compreso che tutte le loro torture, perpetrate per anni, sì, hanno prodotto qualche risultato – questo non lo nego – ma non sono riuscite a impedire il consolidarsi delle mie consapevolezze, in particolare su chi io sono in quanto essenza.
EliminaQuindi, mettiamola così. Considerando che tanto si fa per evitare persino di pronunciare il mio vero nome – e sappiamo bene che un Sufi in Marocco venne addirittura ucciso per tale motivo –, allora va bene così, senza usare nomi. Io sono quello che presenta il conto, cara Chiesa. E di cosa si tratta? Ecco una breve lista, che continuerò a dettagliare ogni volta che scriverò di voi:
Nel 1958, avete esercitato una pressione sul cranio del mio corpo appena nato. Il risultato? Tredici anni di vita in condizioni di disabilità.
Poi, nel 1972, tornai nel nuovo corpo creato da mio padre biologico. Tuttavia, esattamente tredici anni dopo, alla prima occasione in cui mi trovai in sala operatoria sotto anestesia, furono impiantati microchip nel mio cranio.
Facendo ulteriormente un passo indietro, avete applicato la stessa crudeltà a mio padre biologico. Gli avete installato un microchip con cui lo torturavate dolorosamente, mascherando i suoi lamenti dietro una diagnosi di "sinusite cronica". Io so bene cosa significhi soffrire per colpa delle onde elettromagnetiche: siete infami e null'altro. All'epoca, però, il povero babbo non avrebbe mai potuto nemmeno discutere il tema dei microchip – figuriamoci negli anni '60 o '70, tanto meno negli '80.
Il nonno, uomo di straordinario valore, ha affrontato immense difficoltà: abbandonato anche dalla famiglia a soli cinque anni, ha vissuto in isolamento facilitato anche dai tempi che erano, quando ha subito ingiustizie di ogni genere, su tutti i fronti. Ha dovuto convivere con una povertà estrema per molto tempo, dovette cavarsela da solo già in giovanissima età; gli è stato negato il diritto allo studio, i suoi maestri, venivano eliminati perché riconoscevano le sue doti artistiche e volevano aiutarlo. Fu anche costretto a schierarsi in prima linea in Russia durante la Prima Guerra Mondiale e successivamente subì la privazione di diritti fondamentali, come la pensione di guerra. È una situazione tanto ingiusta quanto incomprensibile, soprattutto considerando il suo ruolo di capomastro di grande abilità nella ricostruzione della città di Genova dopo la Seconda Guerra Mondiale. Nonostante tutto, il suo impegno gli valse il titolo di Cavaliere d’Italia e varie onorificenze per meriti di guerra, ma nessun riconoscimento economico, nonostante le molte lettere inviate al presidente della Repubblica. Nulla, proprio come succede a me: ti fanno soffrire e ti ignorano quando ti lamenti. Oltre alle sue abilità professionali, era anche un talentuoso tenore e pianista, dimostrando un notevole livello intellettuale e culturale. Eppure, nonostante il suo valore straordinario, alla fine fu anche vittima di un avvelenamento fatale: trovato a terra nell'appartamento in affitto a Genova, con il viso immerso in una pozza di sangue ma con il bicchiere intatto stretto in mano! Ciò indica che si trattò di avvelenamento, e il veleno era nell'acqua.
Ma con me i vostri veleni non funzionano, cara chiesa, tanta è la mia forza.
Toc toc. Chi è? Sono io, signora chiesa, sto arrivando :)
Per il momento bastano questi ricordi per far capire cosa intendo per "presentare il conto".